Press "Enter" to skip to content

Università – Cultura d’impresa e CLab: progetto-rete tra diciotto atenei con l’ateneo di Cagliari capofila in Italia

Cagliari, 4 Dic 2017 - Oltre quaranta rappresentanti di diciotto università e dei ministeri dello Sviluppo Economico (Mise) e dell'Istruzione, università e ricerca hanno preso parte all'incontro che si è aperto stamani alle 10 - ed è tuttora in corso - al Crea (Centro servizi d'ateneo per l'innovazione). I lavori - coordinati da Maria Chiara Di Guardo, pro rettore Innovazione e territorio, responsabile scientifico CLab UniCa - sono stati inaugurati dal rettore Maria Del Zompo.

“Il Contamination Lab è un’ottima idea, che funziona, crea sinergie e avvicina i nostri studenti al contesto imprenditoriale. Vi do il benvenuto, avete - le parole del rettore Maria Del Zompo ai delegati del primo meeting del CLab Italian Network - una grande occasione e un bersaglio da cogliere: mettere assieme buone pratiche con buoni studenti di diverse discipline. E sia chiaro, come spesso capita in Italia, non devono essere confusi gli interpreti con le situazioni, per cui quando vanno male i primi si buttano a mare anche le seconde”. Ma non solo. La professoressa Del Zompo apre al territorio isolano: “Stiamo studiando idee di rilancio e occupazionali tra i nostri ricercatori, gli studenti da mettere al lavoro in alcune zone della nostra regione, bisognose di sviluppo”. Per Maria Chiara Di Guardo “il Network ha bisogno di un’interazione delle esperienze nel rispetto delle indicazioni del Mise. Dobbiamo essere flessibili e attenti alle nuove frontiere. Per favorire, implementare e diffondere la cultura d’impresa occorre veicolare al meglio ciò che facciamo al di fuori del contesto accademico. E penso a un tassello ineludibile: la promozione dei valori di responsabilità sociale”. Ai lavori, per l’ateneo di Cagliari sono intervenuti anche Michela Loi (“Monitoraggio e valutazione”), Anna Rita Etzi (“Project Management”), Anna Cotza (“Regolamento CLab Network”), Laura Poletti e Marco Ibba (“Piano di comunicazione del CLab Network“).

La fame di strumenti di coordinamento semplice e potenti al tempo stesso, progetti e percorsi con al centro le collaborazioni con imprese, un pacchetto di azioni che riguardano l’educazione degli studenti all’imprenditorialità: sono grosso modo questi i temi chiave del primo incontro dell’Italian CLab Network. I circa quaranta delegati hanno dibattuto e confrontato diversi modelli di crescita, di accelerazione e incubazione. Start up e spin off, ma anche azioni di sistema aperti ai progetti di tutti i dipartimenti. Per cornice i quattro capitoli delineati a livello ministeriale: l’obiettivo Comunità per la diffusione del know-how e delle best-practice. I servizi per la Sostenibilità, ovvero sinergie con il mondo pubblico-privato e valorizzazione economica del know-how e della rete. La Disseminazione, con i Contamination Camp, per diffondere l’esperienza CLab, dando al Network visibilità nazionale, europea e internazionale. I servizi di Governance, atti a coinvolgere e responsabilizzare i nodi della rete per rendere efficiente la gestione delle realtà presenti e future e favorirà la diffusione di una strategia comune a livello nazionale. I CLab offrono percorsi di apprendimento extracurricolari (semestrali o annuali) sviluppati con modelli didattici innovativi e sperimentali, con un triplice obiettivo: catalizzare le competenze “accademiche” dei partecipanti, favorire la collaborazione, raffinare le doti di team-working, accrescere le abilità trasversali, stimolare e accompagnare le idee imprenditoriali proposte da gruppi di studenti di differenti estrazioni disciplinari. L’advisory board - su indicazioni delle Università di Padova, Verona, Trento, "Ca' Foscari" Venezia, Modena e Reggio Emilia, Pisa, Torino, Bergamo, Basilicata, Napoli "Parthenope", Teramo, Palermo, Calabria, Salento, Catania, Sassari, “Mediterranea” Reggio Calabria e Politecnico di Bari - verrà delineato a breve. Così come i componenti dei Comitati scientifico e tecnico. Com