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A Nuseirat 17 morti nel campo profughi. Piani postbellici per Gaza, l’ultimatum a Netanyahu di Gantz.

Gaza, 19 Magg 2024 - L’affermazione secondo cui le persone a Gaza possono spostarsi in zone “sicure” o “umanitarie” è falsa. Ogni volta mette a serio rischio la vita dei civili. Gaza non ha zone sicure. Nessun posto è sicuro. Nessuno è sicuro.

Pertanto sono 800mila le persone costrette a fuggire da Rafah, a causa dell'operazione militare israeliana nella città nel Sud dell'enclave palestinese. "Sono 800.000 le persone che si sono messe in moto, costrette a fuggire, da quando le forze israeliane hanno iniziato l'operazione militare nell'area il 6 maggio", ha denunciato il capo dell'Unrwa, l'agenzia per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini su X.

Sono almeno 17 i morti a seguito del bombardamento di una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, da parte delle forze armate israeliane. Lo riferiscono i media palestinesi, ripresi anche da Al Jazeera. Sul posto sono intervenute numerose ambulanza per soccorrere i feriti. Alcune persone risultano disperse sotto le macerie.

Benny Gantz ha dato un ultimatum al premier Netanyahu: se entrol'8 giugno non verrà formalizzato un piano d'azione generale su Gaza, che includa il futuro politico della Striscia "in una direzione Usa-Ue-araba", il leader centrista lascerà l'esecutivo d'emergenza. Immediata la risposta di Netanyahu: “Invece di ultimatum a Hamas, Gantz lo fa a me”. La diplomazia Usa è in azione per fermare l'assalto a Rafah dove circa 800mila palestinesi sono stati costretti a fuggire.

Chi è Benny Gantz. Benjamin “Benny” Gantz ha formato il suo partito nel dicembre 2018. Lo aveva chiamato Hose L’Yisrael, “Resilienza per Israele”. Ha 64 anni, è un ex militare. Ha cominciato la carriera nell’esercito come paracadutista e ha lavorato come funzionario di collegamento per gli Stati Uniti. Dal 2011 al 2015 è stato il capo dell’esercito israeliano. Quando si è congedato molti partiti politici gli avevano proposto la candidatura, a riprova della sua popolarità. “Resilienza” era un partito centrista con l’obiettivo di “rafforzare lo stato di Israele in quanto paese ebraico e democratico alla luce della visione sionista così come è stata espressa nella Dichiarazione di indipendenza”.

A febbraio 2019 era stato annunciato l’accordo tra Gantz e Lapid per la creazione di un partito centrista, “Blu e bianco”. Non era bastato a vincere le elezioni. Gantz è stato anche vice primo ministro di Israele, ministro della difesa e presidente della Knesset. “Capisco la paura, capisco il dolore ma Israele ha l’esercito più forte della regione” ma “c’è un tempo per la pace e un tempo per la guerra e questo è il tempo per la guerra” ha dichiarato citando la Bibbia in un discorso con il primo ministro Benjamin Netanyahu.

Il presidente americano Joe Biden visiterà oggi l'università dove ha studiato l'icona dei diritti civili Martin Luther King per fare appello agli elettori afroamericani, ma è probabile che si scontri con le manifestazioni contro la guerra di Israele a Gaza.Il suo discorso al Morehouse College di Atlanta, nello Stato sud-orientale della Georgia, rappresenterà un confronto diretto tra il presidente e gli studenti dopo l'ondata di manifestazioni pro-palestinesi che ha travolto le università americane. Gli studenti di Morehouse, un'università storicamente afroamericana, hanno chiesto ai loro amministratori di cancellare il discorso del presidente democratico, puntando il dito contro il suo sostegno a Israele, oggetto di aspre critiche nel bel mezzo di un anno elettorale."Il presidente rispetterà le manifestazioni pacifiche. Spetta a Morehouse decidere come gestirle e andare avanti", ha dichiarato venerdì la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. "Penso che sarà un discorso emotivo. Penso che sarà all'altezza del compito", ha aggiunto, mentre un funzionario della Casa Bianca ha recentemente incontrato gli studenti e i membri dell'università per allentare le tensioni, secondo il canale americano NBC.   Venendo a Morehouse, Joe Biden vuole rendere omaggio all'eroe del movimento per i diritti civili che ha studiato lì, ma i manifestanti sottolineano che Martin Luther King si opponeva alla guerra, in particolare a quella del Vietnam.

Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti al Campidoglio degli Stati Uniti, scandendo slogan pro-palestinesi e criticando i governi israeliano e americano per ricordare un presente doloroso - la guerra a Gaza - e un passato doloroso - l'esodo di circa 700.000 palestinesi che fuggirono o furono costretti a lasciare l'attuale Israele quando lo Stato fu creato nel 1948. Circa 400 manifestanti hanno sfidato la pioggia costante per radunarsi sul National Mall nel 76° anniversario della cosiddetta Nakba, la parola araba che significa catastrofe. Il portavoce Osama Abuirshad, direttore esecutivo di American Muslims for Palestine, ha indicato con un gesto la cupola del Campidoglio alle sue spalle. “Questo Congresso non parla per noi. Questo Congresso non rappresenta la volontà del popolo", ha detto. “Stiamo pagando per le bombe. Paghiamo gli F-16 e gli F-35. E poi facciamo un favore ai poveri palestinesi e mandiamo del cibo”.

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