Israele sigilla i valichi e bombarda Rafah, i poche ore 20 civili uccisi dall’esercito del criminale Netanyahu.

Gaza, 8 Magg 2024 - Le forze israeliane hanno confermato che anche l'altro importante valico di frontiera con Gaza, il valico di Erez, è stato chiuso. Lo afferma Sky News dopo la chiusura anche dei valichi di Kerem Shalom e Rafah. Actionaid denuncia che attualmente nessun aiuto è in grado di arrivare a Gaza. "Siamo seriamente preoccupati che l'intensificarsi dell'attacco a Rafah abbia portato alla chiusura di tutte le rotte degli aiuti verso Gaza", ha detto un portavoce. "Non arriva alcun aiuto umanitario, creando una situazione disastrosa per i 2,2 milioni di persone che già lottano contro la fame, le malattie e carenze mediche".
Al Jazeera riferisce che il fuoco dell'artiglieria dell'esercito israeliano ha colpito il quartier generale del governo locale a Rafah, mentre si intensificano gli attacchi nella città meridionale di Gaza.
Un attacco aereo israeliano ha ucciso almeno sette persone e ne ha ferite molte altre a Gaza City. Lo rende noto l'ospedale locale al-Ahli, affermando che un attacco aereo contro un appartamento ha ucciso sette membri della famiglia al-Louh nella città settentrionale di Gaza. Alcuni testimoni, inoltre, hanno riferito di colpi d'arma da fuoco e di attacchi nel centro e nel sud della Striscia di Gaza, in particolare nell'area di Rafah.
Gli Stati Uniti ribadiscono di essere contrari ad un'operazione israeliana a Gaza. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing con la stampa. "Biden lo ha detto al premier israeliano nel colloquio di ieri", ha aggiunto il funzionario sottolineando che Washington "monitora la situazione con molta attenzione". "I valichi di Rafah e Karem Shalom" per Gaza "devono riaprire il prima possibile", ha detto il portavoce della sicurezza nazionale americana, John Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti "esigono che ciò accada".
La Giordania afferma che i coloni criminali israeliani hanno attaccato un convoglio di aiuti umanitari diretto al valico di Erez nel nord della Striscia di Gaza e "manomesso il suo contenuto", nel secondo incidente simile in meno di una settimana. I media internazionali citano il portavoce del ministero degli Esteri giordano Sufyan Qudah.
Il convoglio partito dalla Giordania stava attraversando la Cisgiordania occupata ed è poi riuscito a continuare il viaggio e raggiungere la sua destinazione, specifica Qudah. Amman "ritiene Israele responsabile dell'attacco dei coloni estremisti: costituisce una violazione dei suoi obblighi legali come potenza occupante", afferma il portavoce del ministero degli Esteri giordano.
Gli Stati Uniti, molto contrariati dal premier israeliano e i falchi di estrema destra, hanno sospeso la consegna di un carico di bombe dopo la mancata risposta di Israele alle "preoccupazioni" di Washington in merito all'annunciata offensiva su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto un alto funzionario militare americano. " Si tratta di 1.800 bombe da 910chili e 1.700 bombe da 225 chili", ha detto la fonte dell'amministrazione Biden coperta da anonimato. "Non abbiamo preso una decisione definitiva su come procedere con questa spedizione", ha aggiunto il funzionario Usa.
Oggi sarà in Israele il direttore della CIA, William Burns, da mesi attivo mediatore nelle trattative indirette fra Hamas e Tel Aviv.
Burns avrà consultazioni con Netanyahu e altri funzionari israeliani sull'ultimo round di colloqui in corso al Cairo.
L'amministrazione del presidente Biden notificherà al Congresso questa settimana se ritiene che Israele abbia violato il diritto statunitense o internazionale a Gaza, una decisione con importanti conseguenze morali e politiche.
Il rapporto, alcune parti del quale dovrebbero essere rese pubbliche dopo la sua trasmissione al Campidoglio attesa oggi, arriva in un momento difficile per le relazioni Usa-Israele, dopo che i carri armati israeliani hanno fatto irruzione nella città di Rafah, nel sud di Gaza, lunedì notte. L'azione è avvenuta a dispetto degli avvertimenti del presidente Biden e della comunità internazionale sulla condotta di Israele in una guerra che ha ucciso più di 34.000 palestinesi e innescato una carestia. Se l'amministrazione rilevasse che Israele ha violato il diritto statunitense o internazionale verrebbero amplificate le richieste di sospensione degli aiuti militari americani. I politici di entrambi i partiti hanno già espresso la loro apprensione, sottolineando le sfide che Biden deve affrontare - e l'improbabilità che esca indenne - qualunque siano le conclusioni del rapporto.
Sotto la pressione di vari eletti democratici, Biden a febbraio ha emesso un memorandum sulla sicurezza nazionale che stabilisce che qualsiasi Paese che riceve aiuti militari dagli Stati Uniti deve fornire garanzie scritte di rispettare il diritto internazionale e le leggi statunitensi che regolano gli aiuti esteri. Il Dipartimento di Stato deve quindi produrre un rapporto in cui valuti la credibilità di tali assicurazioni. Il memorandum in sé non dà luogo ad azioni specifiche nel caso in cui il Dipartimento di Stato stabilisca che Israele non è in regola. Ma il Foreign Assistance Act e altre leggi degli Stati Uniti implicano conseguenze, dicono i legislatori. Se l'amministrazione Biden dovesse concludere, ad esempio, che Israele ha limitato l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza - cosa che i funzionari statunitensi hanno già riconosciuto essere avvenuta - o che Israele ha effettuato attacchi militari contro ospedali o operazioni di aiuto in cui il danno ai civili è stato sproporzionato, l'amministrazione potrebbe essere costretta, ai sensi della legge statunitense, a sospendere i trasferimenti di armi o a emettere una deroga. Entrambi gli scenari potrebbero anche equivalere a violazioni del diritto umanitario internazionale, dicono gli esperti. Recenti rapporti di eminenti osservatori dei diritti umani ed esperti legali, insieme a una nota del Dipartimento di Stato trapelata, hanno suggerito che molti di coloro che esaminano le accuse di illeciti credono che Israele abbia violato la legge.