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M5s, espulsi i senatori De Falco e De Bonis.

Roma, 31 Dic 2018 - Il M5S ha espulso i senatori De Falco e De Bonis per "reiterate violazioni dello statuto" e gli eurodeputati Moi e Valli. È quanto ha deciso il collegio dei probiviri del movimento.

"A fronte di comportamenti contrari alle norme dello Statuto e del Codice Etico, accettato e condiviso da eletti ed iscritti", il Collegio dei Probiviri - si legge sul Blog delle Stelle ha deciso di espellere i senatori Gregorio De Falco (reiterate violazioni art. 11 Statuto; art. 3 Cod. Etico) e Saverio De Bonis (violazione art. 11 Statuto; art. 6 c. 4, Cod. Etico).

Inoltre sono stati espulsi gli eurodeputati Giulia Moi (violazione art. 11, lettera m, Statuto; art. 3 Cod. Etico) e Marco Valli (violazione art. 11, lettera m, Statuto), mentre per Lello Ciamponillo c'è solo un richiamo (violazione art. 11 Statuto; art. 3 Cod. Etico).

Nei confronti dei senatori Matteo Mantero e di Virginia La Mura i procedimenti disciplinari sono stati archiviati, mentre per Elena Fattori e Paola Nugnes i procedimenti disciplinari sono ancora pendenti.

"Queste decisioni sono atte a tutelare la comunità del Movimento 5 stelle, che si riconosce nei suoi valori e nel rispetto delle regole", si legge.

"Mi dispiace molto e non me lo aspettavo. Confidavo nel fatto che ci fosse uno spazio di democrazia che invece, a quanto pare, non c'è". Così il comandante Gregorio De Falco commenta con LaPresse la sua espulsione dal M5S decretata dal Collegio dei Probiviri. Il senatore ritiene la sanzione "illegittima" e la lega alla sua astensione al voto di fiducia sulla manovra al Senato "che secondo loro avrei dovuto votare a scatola chiusa". Sempre in merito alla sua astensione nel voto di fiducia sulla manovra al Senato De Falco precisa: "Non conoscevo il provvedimento e votare una cosa che non conosco mi sembra poco serio".

"Tutti sono importanti, nessuno è indispensabile". Così il vicepremier Luigi Di Maio, su Twitter, dopo che "oggi i probiviri si sono espressi con provvedimenti - annota - duri e giusti". "Chi non sostiene il Contratto di governo è fuori dal Movimento. Il rispetto degli elettori viene prima di tutto", afferma il capo politico M5s.

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