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Uccise senza volerlo il fratello per questioni di eredità: ieri confermata la condanna definitiva a 10 anni di carcere ed oggi l’arresto.

Cagliari, 11 Lug 2018 - Questo pomeriggio, alle ore 16.30, i carabinieri della Squadra Catturandi del Nucleo investigativo del comando provinciale di Cagliari, hanno rintracciato e arrestato, Enrico Pani, di 64 anni, disoccupato del capoluogo, in attuazione dell’ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso questa mattina dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della repubblica presso il tribunale di Cagliari.

Il pregiudicato deve scontare una condanna di 10 anni di reclusione e poi, 3 di libertà vigilata, per l'omicidio preterintenzionale aggravato del fratello Giancarlo, avvenuto nel dicembre del 2008.

L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato alla casa di reclusione di Ca-Uta.

I fatti – Il 10 dicembre del 2008, in appartamento di via E. D’Arborea 55 a Cagliari, era stato rinvenuto il cadavere, seminudo e completamente tumefatto da violenti percosse, di Giancarlo Pani, nato a Cagliari il 21.08.1955.

La morte risaliva a due o tre giorni prima.

A scoprire il cadavere era stato il fratello maggiore Enrico.

Immediatamente i sospetti sono stati orientati su quest’ultimo che, nell’ultimo anno faceva forti pressioni sul fratello Giancarlo per vendere l’appartamento di via E. D’Arborea da loro ereditato e dove appunto Giancarlo viveva.

Le indagini in seguito hanno confermato il rancore fra i due fratelli, che Enrico negava, asserendo inoltre di andare perfettamente d’accordo con il fratello.

Vari i tentativi di depistaggio messi in opera dal Pani, che ha sempre negato di aver contattato telefonicamente il fratello tre giorni prima del rinvenimento del cadavere, cosa che emergeva dai tabulati telefonici, come ultima conversazione telefonica effettuata.

Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cagliari, hanno portato nel gennaio 2010 alla denuncia in stato di libertà di Enrico Pani.

In seguito l’A.G. ha rinviato a giudizio il Pani che era stato poi condannato nel 2015 in primo grado con rito abbreviato, nel 2016 in secondo grado, con conferma della sentenza di condanna del 10.07.2017 da parte della Cassazione. E, quindi, oggi rinchiuso in carcere per scontare la pena definitiva.