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Secondo ed ultimo giorno di visita in Sardegna del presidente Napolitano.

Pochi ma ben organizzati, al passaggio del presidente Giorgio Napolitano, che ogni nazione ci invidia e che ha fatto si che l’Italia riconquistasse il suo giusto posto nella comunità europea, è stato contestato al grido «Buffone, buffone» e «Non ti vogliamo». Vi erano inoltre cartelli con scritto: «Napolitano servo dei banchieri». 

Dopo Cagliari, secondo giorno di visita in Sardegna del capo dello Stato Giorgio Napolitano. A Sassari stavolta, mentre il presidente della Repubblica raggiunge l'auditorium comunale della città, da una parte della folla che lo attende si alza qualche coro di protesta. Si distinguono in particolare le urla di contestazione dei soliti pastori sardi che non mancano occasione per farci vergognare di essere sardi e dei quattro gatti del gruppo cosiddetto indipendentista dell'isola. Ad aspettare Napolitano davanti all'auditorium, ci sono anche una delegazione di operai della Vinyls e un gruppo del Partito comunista dei lavoratori, che scandisce slogan contro il governo Monti. Inoltre c'è un piccolo corteo (una ventina di persone) che sfila dietro lo striscione «Sardegna libera - Consulta dei movimenti».

Dopo la contestazione, la giornata del capo dello Stato procede come da programma. Prima tappa della visita a Sassari, appunto, il nuovo Auditorium comunale, dove si è svolto il convegno per le celebrazioni del 450esimo Anniversario di fondazione dell'Università e del 150esimo dell'Unità d'Italia. E rispondendo agli studenti, il presidente ha replicato anche ai contestatori: «Non si tratta di opporre a situazioni critiche formule ideologiche ma bisogna pensare su basi serie nuovi progetti di sviluppo per la Sardegna. Esprimere protesta e malcontento è legittimo, p0urché non si sconfini nell'illegalità e nella violenza», per cui «mai sono sufficienti vigilanza e richiamo».

Ai giovani Napolitano ha spiegato che, al di là del sostenere che «i giovani sono il nostro futuro, la verità è che la condizione dei giovani e la nostra spina. È la spina nel fianco del paese». Per il capo dello Stato, infatti, «un paese che non dà prospettive di occupazione alle giovani generazioni è un paese condannato». Di questo occorre «esserne consapevoli e trarne le conseguenze» per «un impegno pubblico di sostegno del sistema universitario, della ricerca, della formazione e della cultura».

Grazie «all'iniziativa di 12 capi di Governo che ieri hanno sottoscritto un documento stimolante» e «tra questi c'è il presidente del Consiglio italiano», «c'è più volontà di quanto non risultasse fino a poco tempo fa di mettere l'accento su politiche di crescita per l'Europa», ha commentato Napolitano analizzando l'approvazione degli aiuti alla Grecia: «l'accordo poteva anche non essere raggiunto e appariva a rischio fino a qualche giorno fa. Ora può garantire il superamento dell'emergenza greca come fonte di contagio per l'Europa».

Napolitano ha ricevuto dal sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, il Candeliere d'oro speciale, un riconoscimento conferito ogni anno, in occasione della festa della città, «La discesa dei candelieri», a personaggi illustri che con il loro operato abbiano dato benemerenza a Sassari e alla Sardegna.