Press "Enter" to skip to content

Istat: economia rafforzata, potere acquisto famiglie invariato. Ma serve più impegno contro evasione

Roma, 3 Ott 2017 - Nel primo semestre del 2017 la crescita dell'economia italiana si è rafforzata. La nuova versione dei dati dei conti nazionali trimestrali diffusa questa mattina, coerente con le nuove stime annuali pubblicate il 22 settembre, ha lievemente rivisto il profilo congiunturale del Pil degli ultimi due trimestri, con un miglioramento della crescita congiunturale nel primo (+0,5% la variazione a prezzi costanti, rispetto a +0,4%) e una lieve riduzione nel secondo (+0,3% rispetto a +0,4%). Lo ha affermato il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, nel corso di un'audizione sulla Nota di aggiornamento al Def in Senato. Tuttavia, ha aggiunto, il tasso di espansione misurato in termini tendenziali è stato confermato all'1,5%, così come è rimasta fissata a +1,2% la variazione acquisita per il 2017.

"Le previsioni al rialzo del valore del Pil nominale per gli anni 2015 e 2016 hanno determinato, per il 2015, una revisione del rapporto debito/PIL che risulta ora pari al 131,5%, rispetto al 132,1% stimato in precedenza e riportato nel Def - prosegue Alleva. Analogamente, il rapporto debito/PIL del 2016 è stato rivisto in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto ai dati diffusi in aprile ed è ora pari al 132,0%. Per gli anni successivi è prevista una sua graduale diminuzione fino al 123,9% del 2020".

"La nostra ripresa non è allineata con quella dei maggiori partner europei. Vorrei rassicurare che negli ultimi trimestri è simile a quella di Francia e Spagna" - spiega Alleva - ha però spiegato "le ragioni profonde" che rendono differente la nostra crescita da quella degli altri paesi e che risiedono "nella natura degli investimenti: in capitale umano, innovazione e ricerca, al di là dell'ammodernamento dei macchinari. Dai nostri dati - ha detto - ancora non vediamo questo. E invece gli investimenti immateriali sono strategici e centrali per una ripresa più intensa e duratura".

La lotta al sommerso e all'evasione fiscale è strategica per lo sviluppo dell'economia italiana - ha sottolineato il presidente dell'Istat - L'economia sommersa, ha detto Alleva, rappresenta "un freno strutturale allo sviluppo del Paese. In questo contesto, le politiche di contrasto all'evasione assumono una valenza strategica anche per aumentare il potenziale di crescita e la competitività del sistema produttivo". Nel 2012-14 l'elevata propensione all'evasione ha portato ad un gap di mancate entrate tributarie e contributive pari a "107,7 miliardi di euro".

"Il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente" - rileva ancora l'Istat. "Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%", spiega l'Istituto. "Di conseguenza, la propensione al risparmio è diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%. Il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, a fronte di un aumento dello 0,2% sia del reddito disponibile, sia del deflatore implicito dei consumi".

L'Italia sta "inanellando" record sull'occupazione femminile ma restiamo un paese in cui la partecipazione delle donne al mercato del lavoro "è assai limitata" - spiega Alleva - sottolineando "il gap rispetto alla media europea". Secondo Alleva, sono necessari interventi per una partecipazione maggiore delle donne al lavoro, che vuol dire, ha spiegato, servizi e misure di conciliazione di tempi di vita e attività lavorativa. Alleva ha anche fatto osservare gli ultimi dati sul miglioramento dell'occupazione giovanile: dei 375 mila occupati in più 167 mila hanno età inferiore a 35 anni. "Il tema giovani è assai rilevante - ha dichiarato - e le politiche mirate sui giovani sono centrali".

"Prevediamo un incremento dell'attività della produzione anche in relazione alla questione della riduzione delle scorte che c'è stata nell'ultimo periodo" ricorda infine il presidente Istat.

"Il dato di oggi dimostra che la deflazione, certo preoccupante per le sue cause, dipendenti dalla recessione, non era affatto negativa come sostenuto dalla stragrande maggioranza degli osservatori. Il suo effetto, infatti, è stato quello di preservare, in questi anni di crisi, il potere d'acquisto delle famiglie". Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat che vedono nel secondo trimestre il potere d'acquisto delle famiglie fermo rispetto ai tre mesi precedenti e in calo su base annua.

"Ora il rischio è che, con gli attesi futuri aumenti dei prezzi, la situazione peggiori ulteriormente. Per questo urge una seria riforma fiscale che riporti il sistema tributario ai criteri di progressività fissati dall'art. 53 della Costituzione ed una politica dei redditi, adeguando all'inflazione sia gli stipendi che le pensioni", conclude Dona.

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »
More from PRIMA PAGINAMore posts in PRIMA PAGINA »