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La Corea del Nord può abbattere i bombardieri Usa, scrive il Wsj. Trump: Opzione militare devastante

La minaccia del ministro degli Esteri nordcoreano, Ri Yong-ho, che Pyongyang è pronta ad abbattere bombardieri strategici Usa (come il B-1B Lancers, che scortato da 2 caccia-bombardieri F-15, ha sorvolato il limite estremo delle coste di Pyongyang sabato scorso) anche all'esterno del proprio spazio aereo, non è una millanteria secondo il Wall Street Journal.

Pyongyang è dotata dal 2010 di batterie di missili anti-aerei KN-06 in grado di abbattere qualsiasi jet fino ad una distanza massima di 150 km, ben oltre i 22 km dello spazio aereo nordcoreano. Batterie ispirate ai più noti e temibili sistemi russi S-300, quelli che i russi inizialmente decisero di non vendere più all'Iran, salvo cambiare idea con l'arrivo di Barack Obama.

Peraltro va ricordato che già in passato Pyongyang ha tentato ed in almeno due casi è riuscita ad abbattere velivoli Usa. Nel meno grave venne abbattuto un elicottero nel 1994, che aveva sconfinato. Ma l'episodio più grave risale al 15 aprile 1969 - in piena Guerra Fredda - un Mig 21 nordocoreano, di fabbricazione russa, abbatte' un aereo spia Usa, Lockheed EC-121M Warning Star, nello spazio aereo internazionale sul Mar del Giappone. E all'epoca regnava a Pyongyang il fondatore della dinastia Kim Il-sung.

Il quadrimotore ad elica Usa precipitlò a 167 km dalla costa nordcorana e tutti i 31 militari Usa a bordo morirono. Già allora il presidente USa, il repubblicano Richard Nixon, preferì non rispondere, benché Pyongyang fosse anni luce lontana dall'avere l'atomica (primo test ottobre 2006) o missili balistici intercontinentali in grado di colpire gli usa, come gli Hwasong-14 lanciati il 4 ed il 28 luglio scorso

Gli Stati Uniti "sono totalmente preparati per la seconda opzione, quella militare, che non è la preferita perché sarebbe devastante" per la Corea del Nord. Cosi' il presidente Donald Trump, durante la conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il premier spagnolo Mariano Rajoy.

E in questo clima il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, sarà in visita in Cina da domani a sabato. Il capo della   diplomazia del governo Trump discuterà di due temi fondamentali con le autorità di Pechino: da una parte la crisi della Corea del Nord, che nonostante   gli attacchi del presidente Usa Donald Trump, gli Stati Uniti continuano a voler   risolvere con la diplomazia. Dall'altra Tillerson discuterà di commercio e   tariffe, visto che anche in questo caso Trump aveva promesso chiusure doganali e   dazi per rafforzare l'industria americana.