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Verso il governo Letta. Napolitano lo convoca al Quirinale

Enrico Letta dovrebbe ricevere in giornata l'incarico da presidente del Consiglio.

Nel corso del lungo colloquio avuto ieri da Giorgio Napolitano con la delegazione del Pd, guidata dallo stesso Letta, il Capo dello Stato avrebbe chiesto un dettagliato resoconto della direzione del partito e delle posizioni delle varie 'anime'.

L'obiettivo era capire, dopo che il Pdl aveva espresso preferenza per Giuliano Amato, quale nome avrebbe avuto maggiori garanzie di sostegno all'interno del Partito democratico.

Il bilancino di Giorgio Napolitano ha a lungo oscillato, nella giornata di ieri, sul nome dell'ex premier e su quello del Letta giovane, ma anche su quello di Matteo Renzi. A lungo Napolitano ha riflettuto sulla possibilita' di replicare in Italia un 'tandem' come quello tanto amato dagli inglesi: l'anziana Regina Elisabetta ed il quarantenne David Cameron.

I grillini - che non erano saliti al Colle per implorare il bis di Napolitano ne avevano concesso cambiali in bianco sul governo - restano invece all'attacco e dicono no al governo delle larghe intese, insieme a Lega e Sel. "Questa alleanza non e' a nostro giudizio la soluzione ai problemi drammatici del Paese. Se sara' governissimo, per noi sara' opposizione", annuncia il leader Sel Nichi Vendola.

"La riconferma di Napolitano, è stato un subdolo colpo di stato" è intanto l'ennesimo duro attacco di Beppe Grillo, che parla di un "tranquillo week end di vomito", di "inciucio conclamato, per il matrimonio osceno tra due amanti, il pdl e il pdmenoelle, che copulavano da vent'anni". I tempi delle consultazioni hanno una scansione rapidissima. In poco più di 72 ore dalla sua elezione, Napolitano è sul punto di risolvere una delle più gravi crisi della Repubblica, con l'incarico al nuovo premier e un contributo fattivo alla stesura della lista dei ministri.

Quanto al programma di questo esecutivo - che piaccia o no è nei fatti un 'governo del Presidente' - una intelaiatura l'avrà nel documento dei 10 saggi che ha come fulcro la riforma della legge elettorale. "Telefonate? Nessuna telefonata - si schermisce intanto da Pisa Giuliano Amato - Se dovete chiamarmi presidente? Lo sono stato e in base alle regole italiane c'è un 'semel semper'. Mi chiamano sempre Presidente, ma io lo riferisco al Tennis club di Orbetello". Eppure di li' a poco, il 'dottor Sottile' rende pubblico uno stringato programma di governo: "Oggi non e' pensabile ne' un prelievo forzoso ne' una patrimoniale".

Il nome di Matteo Renzi per la premiership, gettonatissimo al mattino, perde posizioni con l'avanzare della giornata (per un mix tra ostilità espresse nel Pd e contrarietà trapelate da Palazzo Grazioli). "Il mio nome? E' l'ipotesi piu' sorprendente e meno probabile", si chiama fuori lui, non senza aver buttato la' che il nuovo governo dovra' in primis avere una 'caratura europea'.