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Incontro USP assessore Rassu per riordino autonomie locali Deriu ” Evitare scelte che danneggino occupazione”

Il Presidente dell’Unione Province Sarde, Roberto Deriu, ha  partecipato all’incontro, convocato dall’assessore regionale agli Enti Locali Nicola Rassu, per l’analisi del disegno di legge, approvato dalla giunta regionale su proposta dello stesso Rassu, sul riordino delle Autonomie Locali.

Il disegno di legge propone il ripristino delle 4 province storiche (Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari) in ossequio ai parametri governativi per popolazione e superficie. Resta aperto dunque il tema relativo alla Provincia di Olbia Tempo che dovrà scegliere fra le province di Sassari e Nuoro, essendo presente sul tavolo anche l’ipotesi delle province tirreniche.Secondo il Presidente Deriu il disegno di legge oltre a rispettare le indicazioni governative ha accolto numerosi suggerimenti presentati dall’UPS.

Per l’UPS restano da risolvere due punti cruciali: il primo riguarda gli organi delle Province, cioè se gli stessi saranno eletti direttamente  dal popolo oppure se le  province saranno  governate da accordi fra i sindaci. Il secondo, che è stato posto con urgenza ed evidenza dal Presidentete Deriu,  riguarda la sorte delle società, partecipate dalle province, che svolgono compiti di manutenzione degli edifici scolastici, degli edifici provinciali ed altri servizi e che secondo la legge nazionale dovrebbero essere chiuse o ridotte anche quando sono in attivo. L’Ups ha chiesto che i limiti alla operatività di queste società siano riferiti alla normativa europea e non a limiti arbitrari privi di alcun riferimento tecnico, mentre rispetto alla chiusura l’Unione Province Sarde ha chiesto che sia valutato il risultato finanziario delle società partecipate e che dunque siano conservate quelle in attivo.

“E’ assurdo disperdere un patrimonio pubblico efficiente e che svolge un ruolo importante– ha dichiarato il Presidente Deriu -  Credo che nel momento in cui la Giunta Regionale , grazie all’assessore Rassu, affronta il tema della riforma rispettando le norme ed i parametri del governo e con grande attenzione alle esigenze tecniche, amministrative ed economiche, non si debba sbagliare assumendo provvedimenti che danneggiano l’occupazione.

Le società partecipate delle province contano mille occupati, ovvero come due Alcoa, mentre l’indotto è quantificabile in oltre 5000 unità: numeri importanti che potrebbero ridursi moltissimo con il passaggio a gestioni privatistiche”. Queste tesi saranno ribadite giovedì prossimo, nell’incontro convocato dall’onorevole Paolo Maninchedda presidente della Prima commissione regionale Autonomia.  Com

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