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Katz: “Teheran minaccia le capitali occidentali”, Colosseo e Parigi nel mirino dei missili iraniani. Raid israeliano a Rafah: 16 morti, tra cui 9 bambini.

Roma, 21 Apr 2024 – Nuovo tragico bilancio dei raid israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo l'agenzia palestinese Wafa, almeno 16 persone - tra cui nove bambini - sono rimaste uccise in una serie di attacchi aerei e di artiglieria condotti nella notte e all'alba. Otto palestinesi, tra cui due donne e cinque bambini, hanno perso la vita nel raid che ha colpito due abitazioni. Altri cinque, di cui quattro bambini, sono morti in un altro attacco contro una casa nella parte orientale della città. Nella notte tre civili erano rimasti uccisi in un raid contro un'abitazione nel campo profughi di Shaboura.

Dopo il post su X di ieri, con la minaccia dei missili dell'Iran contro il Colosseo di Roma, oggi il ministro degli Esteri di Israele, Katz, pubblica un nuovo post con un breve video, in cui si vede Parigi e il suo simbolo per eccellenza, la Tour Eiffel. Il titolare della diplomazia di Tel Aviv scrive in francese, in israeliano e in inglese: “Fermate l'Iran prima che sia troppo tardi”, la stessa frase scelta per il messaggio di ieri. Israel Katz tagga di nuovo i ministri degli Esteri di Francia, Regno Unito, Usa, Italia e Germania.

"Non credo che ci sia un'ipotesi di attacco all'Occidente" da parte dell'Iran "che pure commette errori gravi, dare droni alla Russia, dare droni e armi a Hezbollah non va bene. Dobbiamo evitare di creare il panico": così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato la foto postata su X dal suo collega israeliano Israel Katz con missili lanciati sul Colosseo. "Ci sono anche altri obiettivi europei - afferma il ministro riferendosi al secondo post con la torre Eiffel - Più che preoccuparsi bisogna occuparsi". L'impegno è per la de-escalation, ha detto non escludendo un colloquio con il ministro iraniano "nei prossimi giorni".

Dopo mesi di scontri tra democratici e repubblicani, in particolare rispetto al supporto a Kiev, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato, con un'ampia maggioranza, sostegni perlopiù militari all'Ucraina per 61 miliardi di dollari, a Israele per 26 e a Taiwan e alla regione dell'Indo-pacifico per otto. È atteso il voto del Senato.

Le sanzioni che gli Usa si appresterebbero a decretare contro un battaglione delle forze armate israeliane (Idf) per presunte violazioni dei diritti umani in Cisgiordania hanno scatenato l'ira del governo israeliano. A cominciare dal premier Benjamin Netanyahu secondo il quale "le forze armate non devono essere sanzionate". "È il massimo dell'assurdità e il punto più basso dal punto di vista morale", ha continuato, assicurando che l'esecutivo "agirà con tutti i mezzi contro queste mosse". 

Contro la possibilità di sanzioni Usa nei confronti di militari israeliani hanno tuonato anche Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, leader di estrema destra e ministri rispettivamente della Sicurezza nazionale e delle Finanze: imporre "sanzioni ai nostri soldati è una linea rossa", ha avvertito il leader di Otzma Yehudit, affermando che i militari del battaglione Netzah Yehuda "devono essere pienamente sostenuti" e di aspettarsi che "il ministro della Difesa Yoav Gallant non si sottometta ai dettami americani". "Mentre Israele sta lottando per la sua esistenza, (questa) è una totale follia", gli ha fatto eco Smotrich, sostenendo che si tratti di "una mossa pianificata per costringere Israele ad accettare la creazione di uno Stato palestinese e ad abbandonare la sicurezza di Israele". 

Sul tema si è fatto sentire anche Benny Gantz: l'ex capo di Stato maggiore e volto dell'opposizione, entrato al governo solo dopo lo scoppio della guerra contro Hamas per sostenere lo sforzo bellico, ha parlato di "un pericoloso precedente" che "trasmette il messaggio sbagliato ai nostri comuni nemici in tempo di guerra". "Lo Stato di Israele ha un sistema giudiziario forte e indipendente che valuta meticolosamente qualsiasi accusa di violazione o deviazione dagli ordini e dal codice di condotta dell'Idf, e continuerà a farlo", ha sostenuto il leader di Blu e Bianco, assicurando di avere "intenzione di agire affinché questa decisione venga cambiata".

"Nessuna sanzione deve essere imposta alle forze di difesa israeliane". Lo ha ribadito il premier, Benyamin Netanyahu, riferendosi alle intenzioni Usa nei confronti del battaglione 'Netzach Yehuda', accusato di violazione dei diritti umani in Cisgiordania. "Nelle ultime settimane - ha scritto su X - ho lavorato contro sanzioni ai cittadini israeliani, anche nelle mie conversazioni con alti funzionari del governo americano. In un momento in cui i nostri soldati combattono i mostri del terrore, l'intenzione di sanzioni a un'unità dell'Idf è il massimo dell'assurdità e un basso livello morale". “Il governo da me guidato agirà con tutti i mezzi contro queste mosse”.

Le sanzioni vieterebbero al battaglione e ai suoi membri di ricevere qualsiasi tipo di assistenza o addestramento militare statunitense.

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