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Aiuti a Kiev, il G7 accelera. Michel: “Servono armi, non parole”. Il direttore della Cia “Senza aiuti Usa, l’Ucraina può perdere la guerra entro l’anno”.

Kiev, 19 Apr 2024 - Il tema degli aiuti a Kiev è stato al centro della seconda giornata del G7 degli Esteri, in corso a Capri. Ai lavori di ieri hanno partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Kuleba ha rilanciato la priorità "numero uno" di Kiev e cioè i sistemi di difesa aerea, in particolare "i Patriot e i Samp/T. "Sono gli unici sistemi - ha spiegato il capo della diplomazia ucraina - in grado di intercettare i missili balistici russi e questo è il vero flagello della guerra, perché è estremamente difficile, anzi è impossibile, intercettare i missili balistici con qualsiasi altro tipo di difesa aerea". La necessità di aiutare l'Ucraina è stata ribadita dal "padrone di casa" Antonio Tajani, che in apertura dei lavori ha sottolineato come il supporto a Kiev significhi "lavorare per la pace. Se l'Ucraina perde - ha sottolineato Tajani - Putin non si siederà mai al tavolo". Anche l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell, ha invitato gli europei "ad assumerci le nostre responsabilità. Abbiamo i Patriot, abbiamo sistemi antimissile, dobbiamo prenderli dai nostri depositi, dove si trovano per ogni evenienza, e mandarli in Ucraina dove infuria la guerra. E dobbiamo farlo in fretta".

Nel pomeriggio di ieri è sbarcato a Capri il Segretario della Nato Stoltenberg, aggiungendosi al coro di chi ha evidenziato "l'urgente bisogno di una maggiore difesa aerea per l'Ucraina", assicurando che "nella Nato stiamo lavorando attivamente su questo. Ci stiamo concentrando sul sistema Patriot e stiamo lavorando con gli alleati per fornire il dispiegamento di sistemi di difesa aerea". È "possibile" inoltre che altri Paesi oltre la Germania possano fornire Patriot all'Ucraina. "Ci stiamo lavorando", ha detto Stoltenberg, parlando inoltre di "segnali incoraggianti" provenienti dagli Stati Uniti per lo sblocco, da parte del Congresso, di un pacchetto da 61 miliardi di dollari per Kiev nei prossimi giorni. Dal canto suo Charles Michel, al termine del primo giorno del Consiglio europeo a Bruxelles, ha assicurato che la consegna di sistemi di difesa aerea "non è una questione di mesi, ma di settimane o giorni".

Se gli Stati Uniti non manderanno altri aiuti militari, l'Ucraina potrebbe "perdere" la guerra contro la Russia entro la fine dell'anno. È l'allarme - fra i più netti finora inviati dall'amministrazione Biden al Congresso - lanciato dal direttore della Cia, William Burns, che appena un mese fa si era limitato ad avvertire del rischio che Kiev "perda terreno e probabilmente terreno significativo nel 2024". Parlando al George W. Bush Center, Burns è andato molto oltre: "Con la spinta che verrebbe dall'assistenza militare, sia dal punto di vista pratico che psicologico, credo che gli ucraini siano assolutamente in grado di resistere fino al 2024". Ma, ha continuato, "senza assistenza supplementare, il quadro è molto più disastroso: c'è il rischio molto concreto che gli ucraini possano perdere sul campo di battaglia entro la fine del 2024, o almeno mettere Putin in una posizione tale da poter dettare i termini di una soluzione politica".

All’appello ha già risposto la Germania. "Abbiamo già mandato due sistemi Patriot (all'Ucraina) in passato e abbiamo preso la decisione di inviarne un terzo. Ad oggi siamo il Paese che fornisce il contributo più sostanziale. Faccio un appello agli alleati perché facciano altrettanto. L'Ucraina ha chiesto sette sistemi anti-aereo. Noi ora ne abbiamo fornito uno e mi auguro che i partner della Nato trovino gli altri sei così da permettere all'Ucraina di proteggersi dagli attacchi che vediamo ogni giorno". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, durante la conferenza stampa in conclusione del Consiglio europeo a Bruxelles.

Le forze dell'ordine ucraine, in collaborazione con la Polonia, hanno arrestato un cittadino polacco sospettato di essere pronto ad agire a favore dei servizi segreti della Russia, che proponevano un attentato alla vita del Presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Lo rivela la Pravda ucraina, che cita l'Ufficio del Procuratore Generale e il ministero della Giustizia polacco. Il cittadino polacco, identificato come Pawel K., avrebbe dovuto "raccogliere e fornire informazioni ai servizi segreti militari della Federazione Russa (...), in particolare per aiutare i servizi speciali russi a pianificare un possibile attentato contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky", si legge in un comunicato stampa della procura polacca. Secondo l'inchiesta, il sospettato, di propria iniziativa, ha stabilito contatti con rappresentanti del comando delle forze armate russe e li ha informati della sua disponibilità a lavorare a favore dell'intelligence militare russa. Le indagini sono ancora in corso.

Segnali "incoraggianti" sul sostegno militare all'Ucraina sono arrivati dal Congresso degli Stati Uniti, che sabato voterà sul pacchetto da 61 miliardi di dollari. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso di un punto stampa a margine della ministeriale G7 a Capri. Stoltenberg ha quindi sottolineato che nell'ultima settimana sono arrivati segnali "positivi" anche da altri alleati di Kiev, in particolare da Danimarca, Olanda - che ha annunciato 4 miliardi di euro - e dalla Germania, che fornirà una batteria di Patriot. “Stiamo lavorando con i nostri alleati e chiediamo loro di fornire sistemi di difesa aerea come i Samp/T franco-italiani ma anche altri sistemi. E agli alleati che non hanno sistemi di difesa aerea, chiediamo di fornire sostegno finanziario all'Ucraina”, ha detto Stoltenberg a Capri a chi gli chiedeva se Italia e Francia potrebbero fornire all'Ucraina il sistema di difesa aereo Samp/T.

Un bombardiere russo Tu-22M a lungo raggio, ormai vecchi e con poco manutenzione, è precipitato nella regione di Stavropol nel sud della Russia, a est della Crimea. Lo riferisce il ministero della Difesa russo citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti.

"Nel territorio di Stavropol, dopo aver completato una missione di combattimento mentre tornava all'aeroporto in patria, un aereo Tu-22M3 delle forze aerospaziali russe si è schiantato. I piloti si sono lanciati", afferma la nota, spiegando che sono stati evacuati tre uomini mentre si cerca un quarto.

Secondo i dati preliminari citati dalla Ria, la causa dello schianto è stato un malfunzionamento tecnico. Non c'erano munizioni a bordo e l'aereo si è schiantato in una zona deserta.   

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