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Cile nel caos, esercito in strada e coprifuoco: come ai tempi di Pinochet

Santiago (Cile), 20 Ott 2019 - Coprifuoco e carri armati in strada, per la prima volta dalla dittatura di Pinochet, non sono riusciti a placare la rabbia popolare dei cileni, innescata dall'aumento dei prezzi dei biglietti della metropolitana. Nella notte sono stati dati alle fiamme stazioni ed edifici. Durante il saccheggio di un supermercato, tre persone sono morte imprigionate dalle fiamme.

L'aumento del prezzo dei biglietti della metropolitana in città è l'ultima goccia: il provvedimento ha aperto il vaso di Pandora di un malcontento popolare in Cile che covava sotto la cenere in seguito al progressivo aumento del costo della vita, e che ha trovato il suo sfogo in manifestazioni massicce, scaturite soprattutto dalla mobilitazione degli studenti a Santiago.

Oggi un coprifuoco tra le 22 e le 7 verrà applicato a Santiago e nelle aree periferiche. E' quanto ha annunciato il generale Javier Iturriaga del Campo, responsabile della sicurezza a Santiago durante lo stato di emergenza dichiarato di conseguenza alle violenze dei giorni scorsi. E' quanto riferisce la Bbc. L'esercito dovrebbe aiutare la polizia a pattugliare le strade durante lo stato di emergenza dichiarato per 15 giorni nei quali le autorità potranno limitare la libertà di movimento delle persone e il loro diritto di riunione.

Nella notte tra venerdì e sabato il centro della città è rimasto a lungo avvolto nel fumo dei lacrimogeni, usati dalle forze dell'ordine per disperdere la folla di manifestanti. In serata le proteste si erano estese in tutta Santiago con gli studenti che allestivano barricate agli ingressi delle stazioni della metropolitana. Immagini televisive hanno mostrato dimostranti attaccare veicoli della polizia, lanciare pietre e bruciare almeno un autobus, oltre a scene di distruzione e vetri frantumati all'interno di varie stazioni della metropolitana.

Coinvolto anche l'edificio che ospita la sede dell'Enel a Santiago, dove è divampato un incendio poi domato. I danni "sono circoscritti alla scala antincendio e agli interni di alcuni piani" e "al momento sono da escludere possibili crolli", ha affermato il gruppo in una nota. L'incendio, ha proseguito Enel, è stato "un atto doloso avvenuto nell'ambito delle proteste, incorso nella città e compiuto da persone non ancora identificate". L'azienda ha quindi informato che "non ci sono feriti tra i propri dipendenti e che i pochi colleghi presenti nell'edificio al momento del rogo, appiccato in tarda serata, sono stati tutti immediatamente evacuati senza disordini" e ha annunciato che "dei sopralluoghi tecnici per accertare l'entità dei danni".

La protesta degli studenti è iniziata lunedì scorso quando centinaia di giovani hanno assalito diverse stazioni di Santiago per protestare contro l'aumento del prezzo dei biglietti. I disordini hanno indotto all'interruzione del servizio di trasporto pubblico in quanto "impossibile contare sulle condizioni minime di sicurezza per passeggeri e dipendenti" ha comunicato l'azienda responsabile, disponendo poi la chiusura dell'intera rete oggi e domani e riservandosi di valutare l'opportunità di riaprire il servizio lunedì 21.

Lo stato di emergenza riguarda intanto Santiago e, come previsto dalla costituzione, può estendersi fino a 15 giorni e conferisce al governo poteri aggiuntivi per imporre limiti alla libertà di movimento e di assembramento. I militari tornano così a presidiare le strade di Santiago per la prima volta dal devastante terremoto che colpì Paese nel 2010.