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Def, allarme Corte dei Conti e Bankitalia su sanatoria fiscale e pensioni

Roma, 9 Ott 2018 - "Interventi a favore dei trattamenti previdenziali e delle politiche di assistenza che puntino al contrasto della povertà devono essere adottati senza mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del sistema". Così il presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema nell'audizione in Parlamento sulla Nota al Def. Le parole di Buscema fanno eco a quelle del vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, pure lui audito in queste ore dall'Aula. "Non tornare indietro sulle riforme pensionistiche introdotte negli ultimi vent'anni, che hanno significativamente migliorato sia la sostenibilità sia l'equità intergenerazionale del sistema pensionistico italiano".

La tenuta del sistema pensionistico preoccupa, come ha tenuto a sottolineare anche l'Fmi: ''In Italia- afferma il Fondo monetario internazionale- le passate riforme pensionistiche e del mercato del lavoro dovrebbero essere preservate e ulteriori misure andrebbero perseguite, quali una decentralizzazione della contrattazione salariale per allineare i salari con la produttività del lavoro a livello aziendale''. E c'è, a preoccupare, il debito, sul quale, dice la Corte dei Conti, il Def non è affatto rassicurante.

"Il quadro macroeconomico programmatico- spiega infatti Buscema- appare ottimistico alla luce delle attuali tendenze del ciclo economico internazionale". "La traiettoria disegnata nel quadro programmatico della Nota - dice ancora - non appare rassicurante" e "il profilo di riduzione del rapporto debito/pil non è linea con la regola del debito". Non meno preoccupanti gli "sconti e le sanatorie, che possono incidere sull'equità del fisco".

"Il ripetersi di modalità di prelievo (sanatorie fiscali o mitigazioni del prelievo su limitate tipologie di soggetti) che, pur dettate dall'intento di riequilibrare e, ove possibile, alleggerire l'onere fiscale- ammonisce Buscema- può incidere sulla stessa percezione di equità fiscale o introdurre nuove distorsioni nelle scelte adottate nel mondo del lavoro". Il presidente della Corte dei Conti torna quindi ad auspicare una "più strutturale rivisitazione del sistema impositivo".

"Le analisi di carattere probabilistico legate all'incertezza che circonda ogni scenario di previsione- aggiunge il presidente della Corte dei Conti- segnalano come, con la revisione al rialzo della traiettoria del debito/Pil, siano cresciute le probabilità che già nel 2020 si abbia una risalita in luogo della programmata riduzione: tali probabilità, pari nel Def di aprile al 17%, si possono valutare ora comprese tra il 35% e il 40%". Buscema richiama poi alle regole della legge costituzionale sull'equilibrio dei conti.

"La Legge costituzionale" sull'equilibrio di bilancio "è una forma rinforzata che il Parlamento si è dato per limitare le possibilità di scostamento. Noi ricordiamo le regole, non possiamo suggerirle, ma riteniamo che meritino di essere ricordate" afferma infine la Corte dei Conti, dopo aver ricordato che la legge in questione consente scostamenti dal percorso di equilibrio strutturale "solo in caso di eventi eccezionali nelle tre fattispecie di gravi recessioni economiche, crisi finanziarie gravi e calamità naturali". La Corte sottolinea "l'abbandono dalla precedente impostazione" della politica di bilancio che tendeva a "mantenere la finanza pubblica in condizioni di sicurezza", la posizione "non coerente con l'obiettivo di medio termine concordato in sede europea" e "la deviazione particolarmente ampia nel 2019".

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