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La competitività dell’offerta aeroportuale della Sardegna nel 2018: Report della Cna

Cagliari, 12 Giu 2018 - La Sardegna non riesce ancora a sfruttare a pieno la sua posizione strategica facendo un salto di qualità per attrarre il crescente numero di turisti internazionali diretti nelle località del Mediterraneo. Pur continuando ad avere prezzi ancora competitivi rispetto alle altre località turistiche la nostra regione sembra perdere terreno rispetto ai suoi competitor in termini di numero di combinazioni di viaggio disponibili e per i costi del noleggio di un’auto, notevolmente cresciuti rispetto all’anno passato. Per arrivare in Sardegna la settimana di Ferragosto dai principali aeroporti dell’Europa centro settentrionale, una famiglia tipo di quattro persone spenderà quest’anno in media 925 euro (andata e ritorno): circa 100 euro in meno rispetto al 2017 (-15%). Decisamente meno di un viaggio in Corsica (1.045 euro), in Croazia (1.239) o in Sicilia (1.430), ma un viaggio più caro rispetto alle Baleari (raggiungibili con soli 511 euro) e alla regione portoghese dell’Algarve (875 euro).

Per analizzare le più recenti dinamiche dell’offerta aeroportuale della Sardegna la CNA ripropone anche quest’anno il tradizionale report che confronta i risultati dei maggiori competitor naturali della Sardegna nell’attrazione dei turisti diretti nelle località del Mediterraneo (Baleari, Corsica, Creta, Cipro, Algarve, Croazia Adriatica e Sicilia). Nonostante la situazione non sia migliorata rispetto al 2017, la Sardegna è ancora facilmente raggiungibile in termini di durata complessiva del viaggio, anche per la buona presenza di voli diretti a costi competitivi da e verso i principali aeroporti europei (specialmente nello scalo di Olbia).

Il report della Cna - Coerentemente con gli anni passati la Cna, ha predisposto una simulazione di booking per un viaggio a cavallo della settimana di ferragosto. Anche quest’anno si è considerato un insieme ristretto di scali di partenza: il centro della Germania (Francoforte, Monaco di Baviera e Berlino), la Francia (Parigi) e il Regno Unito (tutti gli aeroporti che servono l‘area metropolitana di Londra). Il report confronta i prezzi praticati dalle compagnie aeree verso i principali aeroporti di destinazione delle regioni selezionate (per la Sardegna Alghero, Olbia e Cagliari) per un viaggio andata e ritorno nella settimana di ferragosto per 4 persone (due adulti e due bambini), con prenotazione di un’autovettura di classe economica per una settimana.

Quanto al numero di combinazioni possibili quest’anno la Sardegna si posiziona al quarto posto con 6.863 combinazioni: esattamente lo stesso numero dell’anno passato. Mentre in quasi tutte le altre regioni competitor si è registrata una crescita dell’offerta, la Sardegna è rimasta al palo. A titolo di esempio, per raggiungere le Baleari (Palma di Maiorca e Ibiza) a cavallo di ferragosto una famiglia europea quest’anno ha a disposizione circa 10 mila combinazioni (mille in più del 2017). La Croazia (Spalato, Zara e Dubrovnik), nello stesso periodo ha incrementato l’offerta addirittura di quasi 2mila combinazioni; ma anche la Sicilia (aeroporti di Catania e Palermo) quest’anno ha superato la Sardegna arrivando a 6.924 combinazioni possibili. La crescita maggiore si è comunque registrata a Cipro (+33%). Seguono Croazia, Baleari e, appunto, Sicilia.

Le indicazioni sono anche meno positive se si guarda al dato 2016: in due anni l’offerta aeroportuale sarda è cresciuta solo del +25% (il calo registrato ad Alghero è stato più che compensato dalla crescita dello scalo di Olbia): si tratta della crescita più contenuta tra tutte le regioni considerate (Baleari, Corsica e Croazia hanno quasi raddoppiato l’offerta; la Sicilia ha visto una crescita del +42%).

I prezzi. Il livello medio dei prezzi aerei non è determinato soltanto dal numero complessivo di combinazioni e dalla domanda di trasporto: il report della CNA tiene infatti anche conto della presenza di voli diretti a prezzi competitivi (circostanza favorevole per l’isola, soprattutto grazie allo scalo di Olbia, ottimamente collegato con Londra e Parigi). Per questo sotto il profilo dei prezzi la Sardegna si conferma al terzo posto assoluto come destinazione più economica tra le otto regioni considerate. Quest’anno, per arrivare in Sardegna la settimana di Ferragosto da ognuno dei principali aeroporti dell’Europa centro settentrionale una famiglia tipo di quattro persone spenderà, in media, 925 euro (andata e ritorno): circa 100 euro in meno rispetto al 2017 (-15%). Meno di un viaggio in Corsica (1.045 euro), in Croazia (1.239) o in Sicilia (1.430). La destinazione più costosa in assoluto si conferma Creta (1.697 euro). Meglio della Sardegna fanno le inarrivabili Baleari, con soli 511 euro, e la regione portoghese dell’Algarve (875 euro). Regioni che, come la Sardegna, spiccano per la marcata riduzione dei prezzi rispetto alla stagione passata (-20% la prima e -14% la seconda).

La riduzione più consistente delle tariffe si registra per i voli da e per il Regno Unito (quasi duecento euro in meno) e la Germania (166 euro in meno). La nostra regione è diventata la seconda destinazione più economica per i voli dalla Germania (839 euro) anche se ben distante dai 430 euro delle Baleari, e si posiziona al terzo posto (guadagnando una posizione tra le regioni competitor) per i voli da Londra (807 euro), dietro a Baleari e Algarve. Perde invece una posizione per quanto riguarda Parigi (1.128 euro), superata dalla Corsica (1.127 euro). Proprio i collegamenti con lo scalo francese rappresentano il punto debole dell’altra grande isola italiana: 1.749 euro, in media, sono necessari per raggiungere Catania o Palermo, quasi seicento euro in più della Sardegna.

Durata media del viaggio. Si conferma buono e in miglioramento il risultato in termini di durata media del viaggio: per raggiungere la Sardegna dal Centro Europa una famiglia impiegherà in media 4,3 ore, meglio della maggior parte delle regioni competitor. Un dato che riflette, oltre alla posizione geografica baricentrica, la presenza di voli diretti con prezzo competitivo (in questo caso la durata del viaggio coincide con la durata del volo). La durata maggiore si registra per un viaggio verso Cipro (circa 14 ore), seguito da Creta (13 ore) e dall’Algarve (9 ore). Meglio della Sardegna fa solo la Corsica grazie ad una posizione geografica più favorevole rispetto agli scali del Centro-Nord Europa.

Il noleggio auto. Indicazioni negative arrivano dal car-renting: la Sardegna torna ad essere la regione più cara tra quelle considerate: mentre in tutte le altre regioni la tendenza è quella di una marcata riduzione dei costi medi, rispetto al 2017 nell’isola il costo del noleggio auto è aumentato leggermente, almeno per quanto riguarda vetture di classe economica noleggiate e riconsegnate all’aeroporto di destinazione. Il calo più consistente si registra negli aeroporti di Cipro (114 euro, in linea con le economicissime Baleari) e Corsica (da 312 euro del 2017 a 210 euro del 2018).

Considerando quindi i costi totali (volo andata e ritorno per una famiglia di quattro persone in viaggio dai principali aeroporti europei più noleggio auto), nel 2018 le Baleari rimangono la destinazione più economica con un costo inferiore del 46% rispetto a quello necessario per raggiungere la Sardegna e addirittura del -66% rispetto ad un viaggio a Creta.

Il report della Cna registra un risultato discreto per la Sardegna, ma segna un allargamento della forbice con le destinazioni più economiche, ovvero le Baleari. “Il livello di offerta raggiunto dal sistema aeroportuale dell’isola rimane competitivo in termini di prezzo e voli diretti - commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della CNA Sardegna -, ma non tiene il passo in termini di offerta misurata dal numero di combinazioni disponibili. Il punto dolente rimane il costo del noleggio auto più elevato tra tutte le regioni considerate. Alla luce del buon livello dei nostri collegamenti – evidenziano i vertici della Cna Sarda - per far crescere ulteriormente il settore aeroportuale, e quindi il flusso dei turisti stranieri, appare sempre più strategico puntare sulla diversificazione dell’offerta e sullo sviluppo del trasporto interno, e non solo in termini di collegamenti da e verso gli aeroporti dell’Isola. In questo scenario il miglioramento del trasporto pubblico locale diventa un elemento cruciale, perché determina la qualità dei collegamenti tra località e siti di villeggiatura, favorisce la fruibilità di siti culturali, archeologici e naturalistici e incide sui livelli di mobilità dei turisti sul territorio, anche di coloro che arrivano in Sardegna in aereo privi di un mezzo proprio al seguito”. Com

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