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La conferma dell’antiterrorismo Londra: “Usato gas nervino” per avvelenare la ex spia russa Sergei Skripal.

Londra, 7 Mar 2018 - L'ex agente del Kgb Sergei Skripal e sua figlia Yulia sono rimasti vittima di un attacco deliberato compiuto con un "agente nervino". A dichiararlo è il capo dell'antiterrorismo britannico, Mark Rowley, in conferenza stampa a Londra. Rowley ha detto che l'episodio viene ritenuto un tentato omicidio, ma che non darà ulteriori particolari sulla sostanza tossica usata.

Il capo dell'antiterrorismo ha reso noto che anche un agente che aveva soccorso la spia e sua figlia a Salisbury è ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Il poliziotto è stato uno dei primi ad arrivare sulla scena del crimine e insieme ad altri era stato trasferito in ospedale. Questi ultimi sono stati invece dimessi.

La ex spia del Kgb e la figlia Yulia si sono sentiti male domenica scorsa a Salisbury, nel sud del Regno Unito, e sono tuttora ricoverati in condizioni critiche nell'ospedale locale. Il 'Guardian' aveva anticipato che l'ipotesi del gas nervino è sostenuta dalle prove mediche e chimiche, così come dai sintomi mostrati dalle vittime. La testata britannica spiega che le fonti non hanno precisato quale sostanza credono sia stata usata, ma le più conosciute sono Sarin e VX.

Poco prima, la segretaria all'Interno, Amber Rudd, dopo la riunione del Cobra, il Comitato d'emergenza antiterrorismo che si è tenuto a Londra, aveva lasciato intendere che gli esperti avevano identificato la sostanza tossica con la quale sono stati avvelenati l'ex spia russa e sua figlia. Intervistata, Rudd ha voluto "rassicurare la popolazione", sottolineando che "abbiamo la capacità, i mezzi e la conoscenza per tenerla completamente al sicuro".

Skripal, 66 anni, si era trasferito nel Regno Unito nel 2010 a seguito di uno scambio di spie. Ex colonnello dell'intelligence, era stato condannato a 13 anni in Russia nel 2006 con l'accusa di aver spiato per conto dei britannici. Gli è stato consentito di trasferirsi nel Regno Unito nel 2010 in cambio di 10 agenti segreti che Mosca aveva inviato negli Usa.

Il caso ricorda quello di Alexander Litvinenko, un'altra spia russa morta nel 2006 a Londra dopo essere stata avvelenata con del polonio radioattivo. La conclusione dell'inchiesta degli inglesi fu che la sua morte era stata "probabilmente approvata" dal presidente russo Vladimir Putin.

Il Cremlino sostiene di non avere informazioni sull'ex agente Sergei Skripal. "Vediamo che è accaduta una situazione così tragica", ha detto ai giornalisti il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitrij Peskov, "ma non abbiamo informazioni su quale potrebbe essere la causa e cosa abbia fatto questa persona".

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