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Lavori Consiglio Sardegna – Riordino della rete ospedaliera, il Consiglio approva i capitoli 10 “Ospedali privati”, 11 “Le strutture complesse per disciplina” e 12 “Le principali reti per una risposta efficace al bisogno”. Martedì prossimo il voto finale (4)

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha chiesto di rinviare la discussione a martedì prossimo: «Mi sembra poco credibile discuterli adesso – ha detto Usula – arriviamo alla fine di una lunga giornata, si tratta di argomenti che non possono essere liquidati in poche battute». Richiesta appoggiata dal capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu. Di parere diverso il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «Gli accordi prevedono di terminare oggi l’esame dei capitoli e degli emendamenti lasciando a martedì prossimo le dichiarazioni finali sulla legge».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur condividendo la posizione di Cocco, ha invitato la maggioranza a riflettere sull’opportunità di un immediato rinvio della discussione a martedì prossimo: «E’ vero quello che dice Cocco però stiamo parlando di due punti delicati. Abbiamo a disposizione tutto il pomeriggio di martedì, se si vuole continuare si continui. Ma per una questione di buon senso preferirei rimandare». Il presidente Ganau ha quindi messo ai voti la proposta di rinvio che è stata respinta dall’Aula.

Il Consiglio ha poi approvato due emendamenti, col parere favorevole della commissione e della Giunta: il n.898 (Ruggeri-Perra) che introduce nuovi servizi nella struttura di Lanusei ed il n.899 sostitutivo totale di sintesi (Ruggeri-Perra), che riscrive il dettaglio della nuova rete ospedaliera attribuendo le funzioni ai due hub principali di Cagliari e Sassari e ad ogni singola struttura.

Sull’emendamento n.899 si sono espressi numerosi consiglieri regionali con dichiarazioni di voto.

Il consigliere del Misto-Rossomori Emilio Usula ha sostenuto che, a differenza di quanto previsto dall’emendamento, «il riconoscimento del secondo livello a Nuoro è supportato da buone ragioni e, peraltro, non è stato mai contrastato né dalla commissione né dall’assessore, ad eccezione di un parere legale che però non ho mai visto». C’erano gli spazi per una deroga, ha proseguito, «come è stato fatto in altre Regioni come l’Emilia-Romagna divisa in 3 aree vaste corrispondenti all’area nuorese, con ben 13 Dea di secondo livello con distanza massima di 43 km fra l’uno e l’altro mentre in Sardegna la distanza è di circa 200 chilometri».

Il consigliere del Pd Franco Sabatini si è dichiarato «non pienamente soddisfatto rispetto alla sua richiesta di Dea di primo livello per Lanusei; c’è stata una mediazione ma non poteva esserci riconoscimento senza servizi, per cui questo emendamento dà la sicurezza di servizi di livello adeguato anche per l’emergenza urgenza».

Per i Riformatori, il consigliere Luigi Crisponi ha lamentato che «troppe volte si sono affrontati temi con evidenti demarcazioni fra nord e sud della Sardegna dimenticandosi dell’area più sofferente, l’area della Sardegna centrale; nell’emendamento c’è cerchiobottismo e resta il fatto che il mancato riconoscimento del secondo livello a Nuoro è una scelta grave per le popolazioni, gli operatori sanitari e soprattutto i malati, ancora una volta abbiamo assistito a cittadini, professionisti e malati di serie A e serie B».

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha affermato che con l’emendamento «si fa una operazione di verità che riconosce la particolare attrezzatura sanitaria del Nuorese non solo con classificazioni e parametri astratti ma attraverso la ricognizione attenta dei servizi sulla base delle esperienze». Queste strutture, ha continuato, «sono ora dentro una crisi ed il riconoscimento l’aiuterà a superarla, in definitiva una misura intelligente che completa l’azione riformatrice della Regione e dà speranza per il futuro».

Secondo il capogruppo del Pasd’Az Angelo Carta «il collega Usula ha ragione a cercare di affermare un diritto dell’ospedale di Nuoro e non si capiscono le difficoltà per il riconoscimento di Dea secondo livello, che avrebbe aiutato il buon andamento della riforma dando risposte alle popolazioni e delineando, anche per la Sardegna, quella ripartizione in tre aree vaste che appare la soluzione migliore». Il problema della scarsità popolazione, ha detto ancora, «non regge perché in Italia si è adottata la stessa misura con una densità di abitanti corrispondente, quindi la richiesta per Nuoro è perfettamente sostenibile».

Il consigliere del Misto Giovanni Satta ha espresso molte perplessità sulla scelta adottata per Nuoro, che «come ha confermato il collega Usula citando numeri inoppugnabili trova fondamento nella realtà». Ancora più preoccupante, ha aggiunto, «la scelta di Olbia come presidio di primo livello, sia pure in attesa dell’entrata in funzione del Mater: secondo me meritava il secondo livello proprio in previsione della prossima apertura del Mater, per cui chiedo questa correzione con un emendamento orale».

Messa ai voti dal presidente Ganau, la proposta è stata respinta.

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ricordato che il suo gruppo «in molte occasioni, provocatoriamente, aveva chiesto l’abrogazione acronimi per concentrarsi invece sulla realtà dei servizi territoriali evitando di dividersi sui nomi, dimenticando che in realtà Nuoro e Lanusei sono effettivamente potenziati: misurare sui servizi e più complicato ma sicuramente più giusto e rispondente ai bisogni delle comunità».

Il consigliere di Art.1-Mdp Luca Pizzuto ha definito il dibattito «imbarazzante al punto da rendere determinante ogni voto, per noi sarebbe interesse confermare il principio applicato sul Mater secondo il quale gli accordi non valgono; ne terremo conto ma in questo caso rispetteremo gli accordi».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha parlato di un dibattito in cui «si è assistito a strani comportamenti, sicuramente non ci si è mossi in modo uniforme affrontando le problematiche delle diverse aree della Sardegna, ma resta il fatto che Nuoro è il terzo polo della Regione ed è inutile giocare con le parole».

Messo ai voti l’emendamento è stato approvato con 38 voti favorevoli ed uno contrario.

Subito dopo il presidente ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì prossimo 24 ottobre alle ore 16.00. Com

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