Press "Enter" to skip to content

Napolitano pronto a dare l’incarico. Verso Amato l’assoluto garante di Berlusconi per i suoi guai giudiziari.

Giuliano Amato, sarebbe spendibile all’estero, come sostiene il Presidente della Repubblica, ma in Italia non è neanche da conservare essendo lui il massacratore dei conti correnti degli italiani, l’assoluto uomo che con il suo decreto cercò di salvare Bettino Craxi dalla cattura, sventato poi dal pool di ‘Mani pulite’ con le dimissioni in massa dei Pm milanesi e, quindi, rientrato subito per paura della feroce reazione del popolo italiano a tale sconcezza. Ora, nuovamente, l’amabile ma non infallibile presidente Napolitano, che lo vuole propinare nuovamente e a forza, escludendo il Pd dal giusto riconoscimento di vincitore delle elezioni politiche, che però non ha una maggioranza al Senato, ma che comunque, anche se di poco, ha vinto e con lui Bersani che dopo Prodi, (che ha sonoramente battuto per ben due volte il re del bunga bunga meneghino), ha battuto Berlusconi alle urne. Tutti, questo piccolo fatto, specialmente nel Pd, lo hanno  dimenticato. Ma bisogna essere leali con un uomo assolutamente onesto, che ha sbagliato tutto nella campagna elettorale e non ha capito che per lottare con il ‘Caimano’, che non si ferma di fronte a nessuna nefandezza per perseguire i suoi scopi, certamente non nobili, doveva essere quanto come simile a lui e bastava solo una piccolo accorgimento, senza venire a mancare ai suoi principi di uomo leale e pulito, per batterlo sonoramente e farlo sparire una volta per tutte dalla scena politica nazionale, (da quella mondiale ci ha pensato da solo) e, se poi gli italiani erano fortunati, sarebbe sparito anche dalla vita terrena perché senza inganni e bugie sarebbe presto morto di crepacuore o in declino per le pesanti condanne che gli sarebbe arrivate sulle spalle. Ma, il Pd che fa? Si rompe, consuma le sue vendette interne e sfascia tutto. Ora il logorroico giovane fiorentino sarà contento. Ha la via libera ma certamente non si troverà più un partito intero. E bravo Renzi!!!! Egli ha fatto quello che un vero uomo di sinistra quando sta per vincere fa sempre. E mette in pratica tutte le sue possibilità per perdere e sfasciare quello che faticosamente si era costruito. Quindi, gli iscritti, simpatizzanti, si trovano ora ad essere degli orfani politici, dei senza famiglia.

Oggi, come si sa, si aspetta la grande decisione della nomina dell’uomo nuovo (sic!!!!), un altro salvatore della patria che a quanto pare sarà Amato. Dimenticando, il presidente, che questo nome potrebbe portare solo guai perché fortemente inviso a chiunque in Italia ma ben visto solo da Berlusconi, perché da questi si sente sicuramente salvaguardato e, quindi, Napolitano, forte della sua riconferma, farà quello che egli vorrà e nessuno, neanche il popolo italiano gli farà cambiare idea e procederà senza tentennamenti alla nomina dell’ex tesoriere socialista perché sarebbe l’unico, al momento, che ha caratura internazionale ed esperienza istituzionale è perciò è stata, fin dall'inizio, la prima scelta del Capo dello Stato e continua ad esserlo. Ma alle sue spalle c'è ancora in corsa l’inesistente uomo politico, Enrico Letta, (che oltre ad essere il nipote di Gianni, altro non è mai stato), non si capisce quali competenze abbia e, infatti, l’assemblea del Pd certamente non lo ha indicato come premier, convinti, forse che sarebbe finito subito nelle mani di quel marpione che è suo zio, affiancatogli, magari dal ‘berlusca’, come sottosegretario della presidenza del consiglio, (e che di fatto sarebbe stato lui il “consigliori” del giovane Letta poi effettivo primo ministro ed il nipote solo un mero esecutore di ordini). Quindi il Partito Democratico, non ha ritenuto che il vicesegretario dimissionario non avesse e non ha la possibilità di compattare il Pd sul nome del suo vice e, dopo i travagli degli ultimi giorni, teme per la sua tenuta interna.

Un ragionamento che sarebbe stato fatto anche al Capo dello Stato stasera nel corso dell'incontro con la delegazione Dem al Quirinale. Il bilancino di Giorgio Napolitano ha a lungo oscillato, nella giornata di oggi, sul nome dell'ex premier e su quello del Letta giovane, ma anche su quello di Matteo Renzi. A lungo Napolitano ha riflettuto sulla possibilità di replicare in Italia un 'tandem' come quello tanto amato dagli inglesi: l'anziana Regina Elisabetta ed il quarantenne David Cameron.

Il Capo dello Stato si prende ancora una notte di tempo per sciogliere la sua riserva, ma pare propenso ad affidare la guida del governo delle larghe intese ad una figura dalla riconosciuto profilo internazionale. Pd e Pdl si affidano tuttavia docili alla volontà del Presidente della Repubblica: dopo i toni imperativi del suo discorso di ieri, danno rapidamente il via libera al governo "dell'intesa" che il Colle vuole. Dopo le molte convulsioni delle ultime ore, al termine della direzione dove Pier Luigi Bersani conferma le sue dimissioni, i numeri portano ad un numero circoscritto di astenuti (14) e contrari (7) su 197 presenti.

Ma passa la linea della maggioranza e nessuno, almeno per ora, evoca la parola 'scissione', anche se ormai la stagione congressuale è aperta. Scelta Civica fin dall'inizio da' carta bianca al Capo dello Stato. I grillini - che non erano saliti al Colle per implorare il bis di Napolitano ne' avevano concesso cambiali in bianco sul governo - restano invece all'attacco e dicono no al governo delle larghe intese, insieme a Lega e Sel. "Questa alleanza non è a nostro giudizio la soluzione ai problemi drammatici del Paese. Se sarà governissimo, per noi sarà opposizione", annuncia il leader Sel Nichi Vendola.

"La riconferma di Napolitano, è stato un subdolo colpo di stato" è intanto l'ennesimo duro attacco di Beppe Grillo, che parla di un "tranquillo week end di vomito", di "inciucio conclamato, per il matrimonio osceno tra due amanti, il Pdl e il Pd-menoelle, che copulavano da vent'anni". I tempi delle consultazioni hanno una scansione rapidissima. In poco più di 72 ore dalla sua elezione, Napolitano è sul punto di risolvere una delle più gravi crisi della Repubblica, con l'incarico al nuovo premier e un contributo fattivo alla stesura della lista dei ministri.

Quanto al programma di questo esecutivo - che piaccia o no è nei fatti un 'governo del Presidente' - una intelaiatura l'avrà nel documento dei 10 saggi che ha come fulcro la riforma della legge elettorale. "Telefonate? Nessuna telefonata - si schermisce intanto da Pisa Giuliano Amato - Se dovete chiamarmi presidente? Lo sono stato e in base alle regole italiane c'è un 'semel sempre. Mi chiamano sempre Presidente, ma io lo riferisco al Tennis club di Orbetello". Eppure di li a poco, il 'dottor Sottile' rende pubblico uno stringato programma di governo: "Oggi non è pensabile ne' un prelievo forzoso ne' una patrimoniale".

Il nome di Matteo Renzi per la premiership, gettonatissimo al mattino, perde posizioni con l'avanzare della giornata (per un mix tra ostilità espresse nel Pd e contrarietà trapelate da Palazzo Grazioli). "Il mio nome? E' l'ipotesi più sorprendente e meno probabile", si chiama fuori lui, non senza aver buttato la che il nuovo governo dovrà in primis avere una 'caratura europea'.