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Demos, la proprietà rassicura i dipendenti: “stiamo battendo ogni strada per salvaguardare l’occupazione”

«Il destino della Demos e quello dei suoi dipendenti sonodistinti, e da quando abbiamo deciso di mettere in liquidazione la società, persalvare la quale non c’erano più le condizioni, ci stiamo occupando solo edesclusivamente di preservare i livelli occupazionali». È la rassicurazionefornita dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, e dalsindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, nel corso del faccia a faccia avutoquesta mattina nella sala Giunta del palazzo della Provincia con i lavoratoriche da alcuni giorni hanno reso pubbliche le loro preoccupazioni e manifestanoin piazza d’Italia, dove hanno allestito un gazebo, e al loro rappresentantesindacale, Giampiero Manai della Uiltucs.

All’incontro hanno preso parte anche il liquidatore dellasocietà, Simone Razzu, e il segretario generale dell’amministrazioneprovinciale, Piero Arru. «Nei due mesi di attività liquidatoria ci siamo dedicatia interrompere la grave emorragia economica per le casse degli enti proprietari– ha detto Razzu – ora riteniamo utile sottoporre il destino della società,rispetto al quale i soci si sono già espressi, agli organi competenti». Razzu hapoi aggiunto che «nel 2011 hanno chiuso per fallimento 11mila società, moltedelle quali pubbliche, strette nella morsa della riduzione del gettito da unaparte e della necessità di preservare i posti di lavoro dall’altra». E aproposito dei posti di lavoro, «i vincoli normativi al riassorbimento delpersonale impongono atteggiamenti cauti e valutazioni prudenti», ha spiegatoArru. A rasserenare lavoratori e sindacati sono state soprattutto le parole diAlessandra Giudici. «Le colpe della crisi che ha colpito la Demos non possonoricadere su chi ha lavorato per anni per questa società, e questa è la ragioneper cui ci stiamo adoperando in ogni modo per trovare una soluzione a questasituazione», ha confermato il presidente della Provincia.

A stabilire lo scorso febbraio la messa in liquidazionedella “Demos – Società consortile per azioni” era stata l’assemblea dei soci.Sulla drastica decisione avevano influito la consistente perdita fattaregistrare dalla Demos e l’ennesima erosione del capitale sociale. Per ripararea questa situazione sarebbe stata necessaria un’altra ricapitalizzazione adappena dodici mesi dalla precedente, operata alla fine del 2010 dagli enti checondividono la proprietà della società “in house”: si tratta di Provincia diSassari (88,24%), Comune di Sassari (3,64%), Comune di Porto Torres (3,64%),Comune di Sorso (2,24%), Comune di Sennori (1,12%) e Comune di VillanovaMonteleone (1,12%).

La liquidazione della Demos era parsa come un atto dovuto inbase all’articolo 2484-4 del codice civile. Attraverso il confronto conl’amministrazione societaria e il collegio sindacale – avvenuto, in base allenorme, nel corso dell’assemblea straordinaria ad hoc convocata – era infattiemersa la reale entità dello stato di crisi in cui versa l’agenzia di sviluppolocale nata nel 1998, che ha reso impraticabile l’ipotesi di ricapitalizzazioneanche alla luce dei paletti posti dalla Corte dei conti della Sardegna.

A questo punto l’assemblea dei soci non ha potuto fare altroche constatare l’impossibilità di protrarre questa esperienza, decidendo diattivare le procedure di liquidazione della società con l’obiettivo di evitareulteriori perdite alle già esangui casse degli enti proprietari. «Laprofessionalità e la competenza dei dipendenti di Demos non sono state maimesse in discussione – ha ripetuto anche oggi Alessandra Giudici – per questo,di concerto con i rappresentanti sindacali, si sta valutando ogni stradaperseguibile al fine di garantire la loro stabilità lavorativa».

L’apertura e la disponibilità manifestata dai lavoratori edai loro rappresentanti sindacali, i quali ben conoscono la delicatezza dellasituazione che sta affrontando l’azienda e le cause di questa situazione, «meritail massimo rispetto, e per questo la proprietà dell’azienda non può che ribadireche ogni sforzo sarà compiuto in funzione dell’obiettivo di accogliere leistanze di sindacati e lavoratori per salvaguardare i livelli occupazionali».