Press "Enter" to skip to content

Interpellanza urgente dell’on. Efisio Planetta (Psd’Az) “sulla politica economica ed estera dei vari Governi italiani succedutisi nel tempo

In attesa che i Sardi conoscano le ricadute economiche presenti e future del Galsi (se mai ve ne saranno) “il gasdotto si sta rivelando un concentrato di grandissimi affari, tutt’altro che leciti, sui quali i magistrati stanno indagando sia in Algeria che in Italia”.

Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Psd’Az. On. Efisio Planetta che, in una interpellanza al Presidente della Regione ed all’Assessore dell’Industria ha ricostruito i complessi passaggi della vicenda, a livello internazionale e nazionale.  “Quello che si sta configurando è uno scenario molto preoccupante, ha affermato l’on. Planetta, in primo luogo perché sta prendendo forma come già accaduto a suo tempo per il petrolio un monopolio nella gestione degli approvvigionamenti di gas per l’Unione europea. Poi perché, in questa specie di guerra sotterranea per la conquista di appalti e commesse il Galsi c’è dentro fino al collo e l’Eni anche.”

Planetta ha ricordato in proposito che “in Algeria, l’azienda di Stato Sonatrach è stata travolta da uno scandalo, caratterizzato da gravi accuse di corruzione e malversazione, che ha portato all’azzeramento dei suoi vertici ed al coinvolgimento di personaggi vicini all’area del governo di quel Paese. In Italia, per la precisione a Milano, un troncone di quell’inchiesta ha portato ad una indagine in cui alcuni manager della Saipem (gruppo Eni) sono indagati per corruzione e relativo pagamento di tangenti sia per alcune attività della società in Algeria, sia per la progettazione dello stesso Galsi.”

A questo punto, ha osservato il consigliere sardista, credo che “la Regione debba chiedere un minimo di chiarezza ai suoi compagni di strada nel progetto Galsi, cui partecipa con una quota detenuta dalla Sfirs. Il discorso è riferito agli algerini della Sonatrach innanzitutto; non dimentichiamo che proprio in questi giorni il presidente algerino Bouteflika ha licenziato in tronco l’amministratore delegato della società in carica da appena 18 mesi ed è il terzo top manager che salta, sempre per storie di affari sporchi e corruzione. Ma anche gli italiani del gruppo Eni nelle sue varie ramificazioni non credo possano dormire sonni tranquilli. Se uno scandalo di questo livello avesse colpito una società privata (o un gruppo di società) ne sarebbero stati pieni i giornali; siccome invece riguarda società pubbliche o a prevalente controllo pubblico non ne parla nessuno per non disturbare troppo il manovratore. Io credo invece, e sono convinto che molti sardi la pensano come me, sia giusto disturbarlo senza guardare in faccia nessuno”. Red