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Un sonoro schiaffo da parte del pontefice ai giornali “Libero” e “il Giornale” che avevano ironizzato sui “fratellini” di Vendola.

"La coscienza europea non può dimenticare tanto dolore! Mai più il vostro popolo sia oggetto di vessazioni, di rifiuto e di disprezzo!". Con queste parole Papa Benedetto XVI si è rivolto a una delegazione di rappresentanti di diverse etnie di zingari e Rom che ha ricevuto stamani nell'aula Paolo VI del Vaticano.

Per il popolo degli zingari "persistono problemi gravi e preoccupanti, come i rapporti spesso difficili con le società nelle quali vivete", ha aggiunto Benedetto XVI.

"Da parte vostra - ha aggiunto il Papa -, ricercate sempre la giustizia, la legalità, la riconciliazione e sforzatevi di non essere mai causa della sofferenza altrui! Date fiducia e ascolto a questi vostri fratelli e sorelle, e offrite insieme a loro il coerente e gioioso annuncio dell`amore di Dio per il popolo zingaro, come per tutti i popoli! La Chiesa desidera che tutti gli uomini si riconoscano figli dello stesso Padre e membri della stessa famiglia umana".

Il pontefice ha ricordato quindi come "purtroppo lungo i secoli avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come è
avvenuto nella II Guerra Mondiale: migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio. È stato - come voi dite - il Porrájmos, il "Grande Divoramento", un dramma ancora poco riconosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni, ma che le vostre famiglie portano impresso nel cuore". In questo contesto Benedetto XVI ha citato la propria visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, il 28 maggio 2006, e alla sua preghiera "per le vittime della persecuzione".

 E' la prima volta che la popolazione zingara e rom viene ricevuta in udienza in Vaticano da un Papa.