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L’ultimo messaggio dal sottomarino argentino San Juan: “Sta entrando acqua nelle batterie”

Alla fine dopo 12 giorni la Marina argentina ha rivelato la causa della scomparsa del sommergibile San Juan e dei suoi 44 marinai. L'ultimo messaggio inviato dal San Juan il 15 novembre avvertiva: "Acqua è entrata dallo snorkel (la presa d'aria) nella sala delle batterie elettriche e questo ha causato un cortocircuito e un principio di incendio. Procediamo in immersione con metà potenza. Vi terremo aggiornati".

Poco dopo i sistemi di allerta sottomarini della difesa Usa e dell'Organizzazione sulle Proibizione dei test Nucleari hanno riportato una potente esplosione che potrebbe essere stata anche l'implosione del San Juan, che, se l'incendio si è propagato, ha causato il cedimento strutturale delle paratie dell'unità o l'esplosione dei siluri a bordo. Di sicuro da quel messaggio del 15 novembre non è più saputo nulla ed ormai i parenti piangono i loro morti mentre in Argentina le polemiche sui silenzi e le dichiarazioni contraddittorie di Marina e governo non si attenuano.

La speranza di trovare vivi i 44 membri dell'equipaggio si avvicina allo zero. Il San Juan aveva scorte di ossigeno solo per sette giorni. Prima della scomparsa, il comandante del sottomarino aveva riferito alla base di Mar del Plata che era entrata acqua nella nave attraverso lo snorkel, provocando un corto circuito della batteria. "Hanno dovuto isolare la batteria e continuare a navigare sott'acqua verso Mar del Plata, usando un'altra batteria", ha detto Balbi.

La ricerca del sottomarino diesel-elettrico da 65 metri è concentrata in un'area a circa 430 km (267 miglia) dalla costa meridionale dell'Argentina. Nelle operazioni sono impegnati navi e aerei provenienti da 13 paesi, tra cui Brasile, Cile e Gran Bretagna.

Tra i famigliari dei membri dell'equipaggio, nella giornata di lunedì ci sono state tensioni tra coloro che rifiutano di abbandonare la speranza e quelli che dicono che è tempo di accettare che i loro cari non torneranno vivi.