Londra, 6 Lug 2024 - Un governo a trazione moderata, con molti fedelissimi e qualche esponente della cosiddetta "soft left" laburista. È la squadra che Keir Starmer, premier britannico dopo il trionfo elettorale del 4 luglio, ha formato appena riportato il Labour a Downing Street dopo 14 anni di digiuno.
Un team con tante donne e non pochi rappresentanti di minoranze etniche, ma soprattutto un gruppo quasi fotocopia del gabinetto ombra che lo ha affiancato negli ultimi tempi come leader dell'opposizione. Squadra di lavoro affiatata e allineata nelle intenzioni, a cui spetterà il compito di dar corso all'approccio manageriale del "governo di servizio" che sir Keir intende guidare.
E avviare "immediatamente" quel programma "di ricostruzione nazionale" articolato nei primi 100 giorni in priorità quali "la stabilità e il rilancio dell'economia", la sanità, l'edilizia pubblica, la sicurezza e il contrasto (senza piano Ruanda) "dell'immigrazione illegale" sul fronte interno. Nonché, sul piano internazionale, da una sostanziale continuità rispetto ai Tory nella politica delle alleanze (primo viaggio del premier la settimana prossima negli Usa per il vertice Nato), oltre che nella linea dura contro la Russia in Ucraina.

Un contesto nel quale la 45enne Rachel Reeves, con un passato da analista alla City, viene chiamata a garantire una politica economica cauta e tendenzialmente liberale, gradita all'establishment, nei panni di prima cancelliera dello Scacchiere donna nella storia del Regno.
David Lammy, 51 anni, avvocato londinese come Starmer, ma di sangue caraibico, viene promosso da ministro degli Esteri ombra a titolare del Foreign Office.
Yvette Cooper, 55 anni, è la nuova ministra dell'Interno, e si occuperà di questioni chiave come l'immigrazione e la polizia. Col marito Ed Balls è una veterana del New Labour e ha ricoperto vari incarichi ministeriali sotto Tony Blair e Gordon Brown.
Il 64enne John Healey, in gioventù sottosegretario con Tony Blair e ora sostenitore della fermezza nell'invio delle armi a Kiev, viene confermato alla Difesa.
Pat McFadden, 59enne nato in Scozia da genitori irlandesi, dopo essere stato coordinatore della campagna nazionale laburista e veterano degli anni di Blair, sarà Cancelliere del Ducato di Lancaster, ovvero un ministro senza portafoglio che ha il ruolo di dispensare pareri e consigli al primo ministro.
E ancora Shabana Mahmood, 44 anni, musulmana laica e avvocata con studi a Oxford, promossa a ministra della Giustizia.
Mentre a presidiare il fianco sinistro di un partito ormai depurato da tutti i radicali della corrente che fu di Jeremy Corbyn - salvo una decina di deputati "backbenchers" superstiti come Diane Abbott, Mother of the House in pectore in quanto parlamentare donna con la più lunga anzianità alla Camera dei Comuni nella legislatura entrante - spiccano almeno i nomi di due soft leftist in ruoli chiave.
La vice leader Angela Rayner, figlia della working class di Manchester, elevata a vicepremier con delega all'Edilizia e al Levelling Up (il riequilibro economico e sociale delle aree più svantaggiate del Paese). E Ed Miliband - già beniamino dei sindacati, oltre che effimero leader di partito preferito in passato al fratello blairiano David - designato alla guida dello strategico settore della transizione verde come ministro dell'Energia e dell'Ambiente.
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