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I socialisti a Roma per “L’Europa che vogliamo”. Löfven: “A noi interessano i molti, non i pochi”.

Roma, 3 Mar 2024 - l gotha del socialismo europeo è riunito a Roma, al Centro congressi La Nuvola dell’Eur, per un appuntamento elettorale di respiro continentale, in vista delle elezioni europee del prossimo giugno. All’orizzonte c’è il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e dei vertici di Bruxelles. Per questo, madrina Elly Schlein a nome del Pd, i leader del centrosinistra di Spagna, Portogallo, Olanda, Germania, Svezia, Romania e altri Paesi membri dell’Ue si sono dati appuntamento all’auditorium su via Cristoforo Colombo per dare la volata ai propri partiti, movimenti, candidati e primi ministri, in carica o aspiranti. Per realizzare “L’Europa che vogliamo”, come recita il titolo dell’evento.

In apertura, il discorso del presidente del Pse, Stefan Löfven, svedese e già primo ministro di Stoccolma (2014-2021). Il meeting è anche l’occasione per ufficializzare la candidatura del lussemburghese Nicolas Schimt alla Commissione europea, sfida principale alla presidente in carica e ricandidata Ursula von der Leyen (che corre per il Partito popolare europeo). Schimt è l’attuale commissario per il Lavoro ed è stato più volte ministro in Lussemburgo. I congressisti lo hanno votato all'unanimità “spitzenkandidat” (candidato di punta).

Lo stesso Schmit, intervistato da Repubblica, ha parlato in termini molto duri, certo da campagna elettorale, nei confronti di Giorgia Meloni: “A volte i lupi si travestono da pecore. Quando ascoltavo alcune dichiarazioni, prima delle scorse elezioni italiane e subito dopo, pensavo che stesse cambiando. Ma se ti allei con Orban, che è il promotore della cosiddetta democrazia illiberale, e che vuole le leggi di Putin… beh cambia tutto. Dimmi chi sono i tuoi amici e io ti dirò chi sei”. Ma il candidato dei socialisti europei alla presidenza della Commissione ne ha anche per il vicepremier Salvini, definito “amico di Putin”. Per Schmit, è il progetto europeo a essere in pericolo: “Per molto tempo, abbiamo pensato che fosse irreversibile. Anche la democrazia non lo è. Lo vediamo pure in diversi Paesi all'interno dell'Unione europea. Dobbiamo mobilitarci, spiegare ai cittadini che l'Ue non è qualcosa di lontano da loro. E dobbiamo combattere l'estrema destra che ha solo un programma: distruggere quel che è stato costruito”. Il candidato socialista si rivolge anche alla presidente von der Leyen: “Dice di avere paura dell'estrema destra. La combatta invece di compromettersi con loro”.

Il presidente dei socialisti europei Löfven definisce la capitale italiana “il posto giusto per avviare la nostra campagna elettorale: qui è nato il bellissimo progetto di pace che chiamiamo Unione europea”, in riferimento ai Trattati di Roma del 1957. E aggiunge: “Nessun sogno può crescere senza ambizione e senza coraggio. Per noi Europa significa solidarietà, uguaglianza, sviluppo, progresso, democrazia e pace”. Ricordando, poi, che “a noi non interessano i pochi, ma i molti”, Stefan Löfven sottolinea che “l'elettorato deve sapere che è l'elezione più importante dal 1979 [la prima per l’Europarlamento, ndr]; le alternative sono chiare: o un’Europa ostaggio dell'estremismo di destra o a guida socialista”. Il presidente Löfven ha dedicato una parte del suo intervento anche alla politica estera dell’Unione europea e al grande tema del sostegno all’Ucraina invasa dalla Russia: “Dai socialisti – ha infatti ricordato – continuerà il pieno sostegno, non possiamo consentire alla Russia di vincere, sarebbe una vittoria dell'oppressore sull'oppresso. Ucraina, oggi e per sempre, noi siamo con te!”. Per lo stesso motivo, il Congresso socialista ricorda Alexei Navalny: “La sua lotta era un faro di speranza per la democrazia in Russia, la sua recente morte ci ha profondamente scioccati. Ma ci deve motivare a continuare la sua lotta, continuando a sostenere la società civile russa”.

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha messo in guardia: “L'anima dell'Europa è in pericolo, spetta a noi socialdemocratici sconfiggere questi nemici e assicurare che l'Europa possa progredire nella giusta direzione”. Dopo di lui è intervenuta anche la premier danese Mette Frederiksen, la capogruppo S&D (Socialisti e Democratici) al Parlamento europeo, la basca Iratxe Garcia Perez, il premier rumeno Marcel Ciolacu. La presenza dell'ex commissario Ue all'Ambiente, Frans Timmermans, è stata l’occasione per il politico olandese (che è un grande appassionato dell’Italia, conosce bene l’italiano e tifa AS Roma) per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: “La Lega e Fratelli d'Italia sono ossessionati dal mio nome. Attaccano me perché sanno che il Green Deal è stata una riforma votata anche dalla destra, con cui stanno al governo. E allora invece di attaccare von der Leyen, che già pensano di votare, se la prendono con me che ne sono andato via da mesi” ha spiegato Timmermans, rispondendo a una domanda sulle proteste seguite al voto della legge sul ripristino della natura all'Eurocamera.

Dopo l’adozione del Manifesto del Pse e l'elezione ufficiale del candidato socialista alle prossime europee, Nicolas Schmit (col suo intervento), ha preso la parola il primo ministro portoghese Antonio Costa, che ha ricevuto lunghi e calorosi applausi. “L'Europa sta affrontando tempi molto impegnativi: noi dobbiamo costruire soluzioni reali a problemi reali, mettendo in campo politiche per i cittadini sul lavoro, sulla sicurezza. Tutti devono avere la certezza che con noi in Europa nessuno sarà lasciato indietro” ha dichiarato il premier portoghese uscente. “Sono molto contento del nostro candidato, Nicolas Schmit: grazie a lui - ha aggiunto il capo del governo lusitano - abbiamo posto le basi per un salario minimo serio, mettendo in campo un pilastro sociale serio”. Costa è a Roma in rappresentanza del suo partito, dato in vantaggio nei sondaggi alle prossime elezioni legislative portoghesi di domenica 10 marzo, guidato dal suo successore Pedro Nuno Santos. 

Il congresso del Pse ha reso maggio a tre leader socialisti e fortemente europeisti, scomparsi di recente: Giorgio Napolitano, Jacques Delors e Martti Ahtisaari. Il segretario generale del Pse, Giacomo Filibeck, ha ricordato i tre esponenti politici insieme a Giacomo Matteotti, omaggiato dal segretario del Psi Maraio.

Interverrà anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ricevuto stamane dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. Le conclusioni saranno affidate alla leader del Partito democratico, Elly Schlein.

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