Bruxelles, 28 Sett 2023 – È stato raggiunto l'obiettivo della riunione del Consiglio Ue di oggi: trovare un accordo sull'ultima parte ancora controversa del Patto Ue su Immigrazione e Asilo: la proposta di regolamento sulle crisi migratorie, sulla quale non si era riusciti a trovare una maggioranza qualificata degli Stati membri nell'ultima riunione prima della pausa estiva. La proposta di regolamento sulle crisi, che è stata fortemente emendata dal Parlamento europeo, prevede in determinati casi di emergenza (riconosciuti e dichiarati dalla Commissione europea) una forma di solidarietà obbligatoria, con la redistribuzione dei migranti irregolari fra gli Stati membri o, in alternativa, contributi finanziari ai paesi più esposti ai flussi migratori. L'8 giugno scorso, a Lussemburgo, i ministri dell'Interno trovarono un accordo a maggioranza qualificata su altre due parti fondamentali del Patto, le due proposte di regolamento che riguardano le procedure d'asilo e la gestione dell'asilo e dell'immigrazione.
“C'è una chiara maggioranza sul regolamento per gestire le crisi migratorie per cui affiderò agli ambasciatori degli stati presso la Ue il dossier affinché esplori il mandato per negoziare con il Parlamento europeo”, ha detto il ministro dell'Interno spagnolo Fernando Grande Marlaska, in quanto presidente del Consiglio Ue affari interni, in conclusione della seduta pubblica dei ministri europei. Nel corso della riunione la Germania, come atteso, si è schierata a favore della proposta di compromesso. Decisamente contrari Ungheria e Polonia. La prima ritiene che il regolamento aprirà più porte ai migranti irregolari e sarà di fatto una 'calamita'; per la seconda quanto pattuito è inadeguato. La decisione su questa materia viene presa a maggioranza qualificata. In ogni caso, l'intesa di oggi non è il passaggio finale della legislazione: i ministri hanno discusso, infatti, della posizione negoziale da tenere per le discussioni con i co-legislatori.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva rivolto un "appello urgente" ai ministri dell'Interno dei Ventisette affinché trovassero un accordo sull'ultima parte ancora controversa del Patto sull'immigrazione e l'asilo, durante la riunione del Consiglio Ue oggi a Bruxelles. Von der Leyen ne ha parlato stamattina, durante le dichiarazioni alla stampa insieme al presidente del Ppe Manfred Weber e al primo ministro croato Andrej Plenkovic, all'apertura degli "Study Days" del Ppe a Spalato, Croazia.
"I nostri cittadini, giustamente, si aspettano che sia l’Europa a decidere chi può venire da noi e in quali circostanze, e non i trafficanti e i contrabbandieri", ha detto la presidente. "Esorto con forza gli Stati membri a trovare un accordo sulla regolamentazione delle crisi nella riunione odierna dei ministri degli Interni. Ora dobbiamo finire il lavoro. Dobbiamo garantire la corretta attuazione del pacchetto migrazione e asilo, quindi nell’Unione europea abbiamo bisogno di queste regole comuni". E ancora: "Gli ultimi eventi a Lampedusa mostrano la necessità di correggere il nostro sistema di asilo e migrazione. Grazie anche al Ppe abbiamo fatto buoni progressi e per questo ringrazio te, Manfred (Weber), e la tua leadership nell’adottare proposte che sono fondamentali per il Patto su migrazione e asilo".
Il regolamento per la gestione delle crisi del Patto Ue per la migrazione "aprirà più porte e consentirà a più migranti irregolari di entrare nell'Ue, funzionerebbe come una calamita. Non possiamo accettarlo, perché significa che saranno i trafficanti ad avere le decisioni nelle loro mani". Lo ha detto il ministro delegato per gli Interni ungherese, Bence Retvari, nella sessione pubblica al Consiglio Ue Affari Interni.
"Questa mattina sono stato sorpreso quando ho sentito che l'Ue non ha controllo delle frontiere esterne e lo abbiamo visto a Lampedusa", ha evidenziato ancora Retvari.
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