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Il governo di destra si avvia verso una democratura, illiberale alla Orban: a questo Esecutivo, che non ha cambiato il suo Dna autoritario, non piacciono i controlli. Infatti, quelli della Corte dei Conti sul Pnrr bloccati da Meloni con un Decreto legge e voto di fiducia.

Roma, 5 Giu 2023 - Il decreto Pubblica Amministrazione, con la norma che esclude il controllo concomitante della Corte dei Conti sull'attuazione del Pnrr, approda in aula alla Camera. Il Governo è pronto a porre la questione di fiducia sul testo. L'iter dovrebbe concludersi entro mercoledì e - dal momento che il decreto scade il 21 giugno - anche il percorso in Senato dovrebbe essere blindato.

"Riteniamo che se sarà chiesta la fiducia sul decreto Pa sicuramente sarà accordata perché è un provvedimento che serve all'Italia. Per quanto riguarda la norma sulla Corte dei Conti, se vogliamo che il Pnrr possa andare a segno e cioè concludere i lavori entro il giugno del 2026, non occorrono controlli intermedi, ma finali", taglia corto Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, che bolla come "un'invasione di campo" le critiche arrivate dalla Commissione europea sul ruolo della Corte dei Conti. 

Le opposizioni si dividono: se Azione e Iv non vedono "colpi di mano" nella cancellazione del controllo concomitante dei magistrati contabili sul Pnrr, il Pd e Avs sono sul piede di guerra: "Daremo battaglia, sulla Corte dei Conti il Governo sta facendo una forzatura", assicurano i dem. “E' inconcepibile che anche in questa occasione il governo possa sottrarsi ad una discussione democratica, noi vogliamo esporre le nostre ferme ragioni contro un decreto che imbavaglia la Corte dei conti ma ci aspettiamo che già alle 14, come sembra, il governo possa porre la questione di fiducia chiudendo qualsiasi spazio di confronto", spiega Filiberto Zaratti capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali della Camera. Anche il M5S si prepara al braccio di ferro: "Vediamo cosa succede, daremo battaglia in aula. E' qualcosa di grave" assicurano i pentastellati, pronti a richiedere maggiori spazi di confronto.

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