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Nato, Stoltenberg: “Ci saranno conseguenze serie se Putin usa le armi nucleari”.

Cagliari, 3 Ott 2022 - "La retorica sul nucleare del presidente Putin è pericolosa e imprudente, l'abbiamo sentita diverse volte prima, ma questo non cambia il fatto che sia pericolosa. Per questo abbiamo detto chiaramente al presidente Putin che qualsiasi uso di armi nucleari avrebbe conseguenze gravi per la Russia e cambierebbe naturalmente la natura del conflitto". Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel corso di un'intervista al programma “Meet the press” su Nbc.

"Abbiamo anche chiarito che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere mai combattuta, questo è un messaggio che la Nato e gli Alleati della Nato mandano alla Russia", ha aggiunto Stoltenberg. E ancora: "Questa è una guerra che il presidente Putin ha iniziato, è una guerra per sua scelta. La Nato non fa parte di questo conflitto, quello che facciamo è fornire sostegno all'Ucraina, una nazione indipendente e sovrana in Europa che ha il diritto di difendersi da un'aggressione di guerra".

La risposta alle minacce di Vladimir Putin sull'impiego di testate atomiche tattiche per proteggere i nuovi confini autoproclamati con le annessioni delle regioni ucraine arriva dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. L'alleanza, ha avvertito, è pronta a rispondere ferma e unita a ogni attacco deliberato alle sue infrastrutture critiche. Ma sull'adesione di Kiev, che il presidente Volodymyr Zelensky è tornato a chiedere a gran voce dopo l'ultimo strappo dello zar, Stoltenberg ha ribadito che qualsiasi decisione dovrà essere concordata da tutti i membri. In ogni caso, ha assicurato, gli alleati continueranno a sostenere l'Ucraina, che continua a fare progressi sul campo, come dimostra la riconquista di Lyman. 

Dopo aver indotto le truppe russe a una nuova, clamorosa ritirata, la ripresa di Lyman, snodo ferroviario strategico nel Donetsk, ha ridato fiato alla controffensiva di Kiev, proprio all'indomani dell'annessione della regione da parte del Cremlino. Una decisione che ha ottenuto il via libera formale anche dalla Corte costituzionale di Mosca, mentre la Duma si appresta a ratificare i trattati firmati venerdì dallo zar con i leader separatisti di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. All'interno della Federazione russa, stabiliscono nuovi decreti di Putin, le regioni entreranno con i confini del giorno dell'annessione e manterranno lo stesso nome, anche se al momento solo quelle del Donbass avranno lo status di Repubblica con il russo come lingua ufficiale, mentre verranno indicati dei leader ad interim in attesa di elezioni locali previste tra un anno. 

Per l'ex colonnello del servizio di intelligence Fsb ed oppositore, Gennadij Gudkov, però, lo zar mostra i muscoli perché in difficoltà. "Non lasciatevi ingannare, Putin non ha più così tante ambizioni e ossessioni. Si sta salvando la pelle, perché è ben consapevole che la guerra, se non ancora persa, sarà persa. E i primi cigni neri della sua sconfitta - ha detto - sono già volati. Putin ha un piano sanguinario pragmatico e cinico molto chiaro. Sta creando le condizioni per un futuro ricatto nucleare". 

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