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Guerra in Ucraina: I prigionieri del battaglione Azov sono in condizioni soddisfacenti, dice la moglie del comandante. Continuano gli attacchi russi nel Donbas: devastata Severodonetsk.

Kiev, 25 Magg 2022 - Mentre continua l'offensiva russa nel Donbas un'intervista riaccende i riflettori sulla sorte dei prigionieri ucraini del battaglione Azov. A parlare, al Guardian, è la moglie del capo del reggimento simbolo della resistenza, durata quasi tre mesi, di Mariupol (e per Mosca uno dei motivi della cosiddetta 'operazione speciale' vista la presenza di neonazisti nelle file della brigata, almeno al momento della sua creazione nel 2014). 

Kateryna Prokopenko ha detto di essere riuscita a parlare al telefono con il marito: Denys sta bene e mi ha chiesto come stessi, ha riferito, spiegando di aver sentito 'da altre fonti' che le condizioni dei prigionieri sono soddisfacenti e che, finora, non hanno subito violenze. "Quello che succederà in futuro nessuno lo sa" ha aggiunto "ma ci sono terze parti (Nazioni Unite e Croce Rossa Internazionale) che stanno monitorando la situazione". 

Già, cosa succederà in futuro. Da Kiev hanno ventilato l'ipotesi di uno scambio di prigionieri, ma a Mosca in molti vogliono vedere alla sbarra quelli che gli ucraini considerano gli eroi dell'acciaieria. Ancora nulla è deciso, comunque, e tutte le strade sembrano percorribili. 

A proposito di possibili scambi di prigionieri, la Reuters dà conto del fatto che gli ucraini stanno recuperando i corpi dei soldati russi tra le rovine delle città liberate e stanno usando le analisi del DNA (e la verifica di eventuali tatuaggi) per l'identificazione. I corpi potrebbero essere scambiati con soldati catturati dai russi, o con corpi di ucraini caduti sul campo. In particolare, i volontari hanno aiutato i militari a recuperare 60 soldati russi morti nella regione di Kharkiv, dalla quale l'esercito di Mosca si è ritirato nelle ultime settimane. 

Sul campo. Dicevamo che negli ultimi giorni le truppe di Mosca stanno concentrando l'attenzione nel Donbas. Nel centro del mirino, letteralmente, l'area di Severodonetsk. "La situazione è molto difficile e purtroppo sta solo peggiorando" ha dichiarato il governatore della regione orientale di Lugansk, Sergiy Gaidai: "Stanno cancellando Severodonetsk dalla faccia della terra". 

Non solo Donbas: ci sono stati bombardamenti anche a Mykolaiv, Zaporiggia e nell'oblast di Sumy. Nel cuore della notte le sirene sono scattate nella capitale Kiev: non è ancora chiaro se ci siano stati effettivamente attacchi. 

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