Press "Enter" to skip to content

Due potenti esplosioni scuotono il porto di Beirut, decine di feriti.

Beirut, 4 Ago 2020 - Due potenti esplosioni hanno scosso il porto di Beirut. Ne dà notizia il sito libanese Daily Star. Una giornalista del sito, Ghada AlSharif, ha postato sul proprio account Twitter le immagini degli uffici investiti dalle deflagrazioni. Decine di persone sono rimaste ferite, alcune sarebbero intrappolate sotto le macerie.

In base alle prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un incidente in un magazzino di fuochi d'artificio, ma le fonti sono discordanti. L'onda d'urto ha investito un'estesa area della città, danneggiando diversi edifici e provocando il panico tra la gente.

La Croce rossa libanese ha precisato che sono "più di 30 le nostre squadre che stanno rispondendo all'esplosione". Sul proprio account Twitter ha lanciato un appello perché siano lasciate libere le strade per il passaggio delle ambulanze.

Secondo quanto riferisce su Twitter la corrispondente del quotidiano emiratino The National, Joyce Karam, una delle due deflagrazioni avrebbe avuto luogo nelle vicinanze della residenza dell'ex primo ministro Saad Hariri.

Diversi media ricordano che il Tribunale speciale dell'Onu sull'assassinio dell'ex premier Rafik Hariri - padre di Saad - debba a breve emettere il suo verdetto. I quattro imputati, in contumacia, sono membri delle milizie sciite filo iraniane di Hezbollah, che hanno sempre negato di avere avuto un ruolo nella morte dell'ex premier.

Poco prima, sempre a Beirut, erano scoppiati scontri tra le forze di sicurezza libanesi e i manifestanti scesi in piazza nei pressi del ministero dell'Energia per protestare contro le interruzioni di energia elettrica che possono durare fino a 20 ore. Stando a quanto riportato dai media libanesi, i dimostranti hanno marciato verso il ministero per protestare contro la "corruzione e anni di malgoverno" e gli scontri sono scoppiati quando gli agenti hanno cercato di allontanarli.

Il Libano sta attraversando la peggiore crisi economica dai tempi della guerra civile. Ieri, il ministro degli Esteri Nassif Hitti si è dimesso ammonendo sul rischio che il Paese stia diventando "uno Stato fallito", deplorando "l'assenza di una reale volontà di intraprendere una riforma strutturale e totale, necessaria e richiesta dalla nostra società e dalla comunità internazionale". Hitti era membro del governo nato alla fine di gennaio, dopo le dimissioni di Saad Hariri e del suo esecutivo causate dalle proteste di piazza.

More from PRIMA PAGINAMore posts in PRIMA PAGINA »

Comments are closed.