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Il leghista mai pentito Paragone buttato fuori dal M5S: il collegio dei probiviri ha disposto l’espulsione del senatore.

Roma, 2 Gen 2020 – Il Leghista mai pentito Gianluigi Paragone, Senato dei pentastellati è stato buttaro fuori dal movimento, ieri primo gennaio 2020. E in una nota l’ormai ex Senatore dopo aver appreso la notizia ha affermato: "Sono stato espulso dal nulla. Quando perdi 2 elettori su 3 ti espelle il nulla. Sono uno dei tanti elettori espulsi dal Movimento di Palazzo". Così il senatore Gianluigi Paragone dopo che si è diffusa la notizia che il collegio dei probiviri, composto da Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone, ha disposto la sua espulsione dal Movimento 5 Stelle.

L'espulsione - si apprende - è già stata comunicata all'interessato e, tra le altre cose, viene motivata anche con il voto in difformità dal gruppo parlamentare sulla legge di bilancio. Secondo quanto apprende l'Agi, inoltre, a Paragone è stato contestato di essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del premier Giuseppe Conte.

Il senatore Paragone ha presentato al Collegio dei probiviri del Movimento 5 stelle una memoria difensiva, che è stata però giudicata insufficiente per evitare l'espulsione. Il testo difensivo non è stato valutato idoneo a superare le contestazioni che gli sono state rivolte.

Con questa espulsione – si legge ancora nella dichiarazione - si assottigliano dunque i numeri del Movimento 5 Stelle al Senato. Solo il mese scorso tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi sono passati alla Lega.

E esattamente un anno fa venivano espulsi i senatori Gregorio De Falco e Saverio De Bonis per "reiterate violazioni dello statuto" mentre a giugno era stata espulsa la senatrice Paola Nugnes. A settembre la senatrice del M5s Gelsomina Vono aveva aderito al gruppo Italia Viva mentre a novembre del 2019 la senatrice Elena Fattori era passato al gruppo Misto.

La situazione a Palazzo Madama – aggiunge - è quindi sempre più precaria e nelle prossime settimane non si escludono altri addii nelle file pentastellate.

Paragone – conclude la nota del Senatore - nei giorni scorsi aveva detto che si appellerà all'espulsione e arriverà fino al ministro della Giustizia Bonafede e "se tutto questo non dovesse bastare allora resterà sempre la giustizia ordinaria. Perché", aggiunge, "se tutti quelli che non hanno pagato come, invece, ho fatto io, hanno disatteso la regola della rendicontazione non verranno espulsi, allora vorrà dire che tutto questo è solo una truffa".

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