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Draghi lascia Bce, Lagarde ne prende il posto. Il governatore uscente: abbiamo bisogno di più Europa

Francoforte, 29 Ott 2019 - È cominciata con una puntualità tutta tedesca e con un quartetto d'archi la cerimonia del passaggio di consegne fra il presidente uscente della Bce, Mario Draghi, e Christine Lagarde, che prende il testimone per i prossimi 8 anni. Draghi ha accolto personalmente all'ingresso dell'Eurotower la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella.

"Grazie per la tua saggezza e la tua determinazione". Christine Lagarde si rivolge così a Mario Draghi in occasione della cerimonia di commiato dell'ex governatore della Banca d'Italia, dalla presidenza della Bce. "La tua eredità", ha aggiunto l'ex direttore generale del Fmi che succederà a Draghi il primo novembre, "è averci insegnato a eccellere e a superare le attese".

"È il momento di avere più Europa, non meno. Ci serve un'Europa più forte". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in occasione della cerimonia di commiato. "In un mondo globalizzato", ha osservato, "condividere la sovranità vuol dire guadagnare sovranità". Nessun obiettivo fondamentale "può essere raggiunto da un singolo Paese da solo". "Il mio obiettivo è sempre stato quello di rispettare il mandato sancito dal Trattato, perseguito in totale indipendenza e portato avanti attraverso un'istituzione che è diventata una moderna banca centrale in grado di gestire qualsiasi sfida". Così Mario Draghi, concludendo che "è stato un privilegio e un onore avere l'opportunità di farlo". "È giunto il tempo per me di passare la mano a Christine Lagarde. Ho piena fiducia che sarai uno splendido leader della Bce" ha detto Draghi in conclusione. Draghi ha poi consegnato la campanella a Lagarde con una battuta "in otto anni non l'ho mai usata una volta". Il presidente uscente della Bce, Mario Draghi, infine, ha ringraziato il capo di Stato francese Emmanuel Macron, quello italiano Sergio Mattarella e la cancelliera tedesca Angela Merkel, presenti alla cerimonia per il suo commiato, "per aver "respinto con forza le voci illiberali che ci avrebbero fatto voltare le spalle all'integrazione europea". Draghi ha sottolineato come i leader presenti abbiano "appoggiato" le scelte della Bce, in particolare "in un momento in cui altre banche centrali devono affrontare pressioni politiche sempre più forti".

"Sotto tua guida la Bce ha dato contributo importante e cruciale alla stabilità dell'eurozona". Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel nel suo discorso alla cerimonia di addio di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea. "Siete stati in grado di farlo in fretta perché siete una istituzione indipendente", ha spiegato la politica tedesca, aggiungendo che "dobbiamo essere in grado di difendere questa indipendenza", soprattutto in tempi difficili per l'economia. Merkel ha quindi ricordato come Draghi e suoi colleghi della Bce si siano "schierati risolutamente sulla scena internazionale" per l'eurozona, citando il celebre "whatever it takes".

Per completare il cantiere europeo serve, nel contesto attuale, un cambio di passo, anche da parte del Parlamento europeo. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di saluto del presidente della Bce, Mario Draghi, che a fine mese termina il mandato. "Non possiamo dimenticare - osserva Mattarella - che la competizione con le grandi aree economiche del mondo è divenuta fortissima, che la dimensione è - ancor più che in passato - elemento imprescindibile per poter influenzare il corso degli avvenimenti a tutela della nostra società e dei nostri cittadini. Completare il 'cantiere europeo' diviene - nell'attuale contesto - necessità esistenziale se l'Unione intende concretamente divenire 'attore globale'. Il presidente della Repubblica aggiunge: "la quantità e la qualità dei passaggi e degli interventi necessari per far fronte alla nuova condizione internazionale ha bisogno di un ulteriore e responsabile 'cambio di passo’, al quale non può essere estraneo il Parlamento europeo, espressione dei popoli europei". Mattarella ricorda quindi il coraggio di Draghi nel pronunciare la famosa frase del 'whatever it takes' nel pieno della crisi (luglio 2013). "Non credo sia stato facile per il Presidente Draghi, nel pieno della crisi, affermare: 'whatever it takes'. Tutto ciò che è necessario, finché è necessario, per il bene dell'Europa e delle generazioni future. È quel che dobbiamo tutti assolutamente fare. Professor Draghi, come cittadino europeo desidero dirle grazie".

"Oggi possiamo dire che il sistema economico europeo è più solido". È il bilancio tratto da Sergio Mattarella durante la cerimonia di commiato al presidente della Bce. "L'occupazione è cresciuta ed è mediamente più alta che nel 1999. Il sistema bancario, sotto la supervisione unica europea, è più compatto. L'integrazione tra le economie, e quindi la convergenza tra gli Stati Membri, è elevata, ma soprattutto - e questo rappresenta uno dei più grandi risultati di questi anni - il sostegno popolare all'Euro è tornato a essere particolarmente alto" ha notato il Presidente della Repubblica.

I governi europei devono appoggiare l'appello della Bce a una politica di bilancio espansiva che affianchi la politica monetaria della Bce. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron rivolgendosi a Mario Draghi a Francoforte. "Con il sostegno unanime del consiglio direttivo della Bce, hai "invitato i governi ad agire risolutamente efficacemente e tempestivamente", ha detto Macron. "Spetta ora a noi, cari leader - ha detto Macron alla presenza di Angela Merkel - "portare avanti questo compito".

I leader di Francia e Germania salutano il presidente uscente della Bce, Mario Draghi, affermando con forza che "i capi di Stato e di governo dell'Unione europeo si impegnano a proseguire l'"appassionata azione" con cui ha difeso la stabilità dell'Eurozona e l'indissolubilità dell'Unione europea. I discorsi della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese Emmanuel Macron hanno messo l'accento soprattutto sulla necessità di raccogliere l'eredità di tale impegno da parte dei leader europei: "Ora tocca a noi", ha detto Macron.

"Grazie mille Mario, hai reso un gran servizio all'Europa". Così il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha celebrato l'addio di Mario Draghi alla guida della Bce. Juncker, che non era presente a Francoforte e si è rivolto a Draghi con un tweet, ha definito l'ex numero uno della Banca centrale europea "un eminente presidente della Bce, un vero maestro della politica monetaria europea. Mario - ha scritto Juncker - resterà colui che con poche parole, 'whatever it takes', è stato capace di instillare calma e fiducia, con pragmatismo e diligenza ha assicurato la stabilità della nostra moneta unica e ha contribuito alla creazione di lavoro e alla crescita in molti dei nostri stati membri. Grazie Mario", ha concluso Juncker.