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Crisi di governo, scontro sulla data delle elezioni. Battaglia sulle mozioni di sfiducia.

Roma, 10 Ago 2019 - Nuovo giorno, nuova battaglia. Dopo la decisione della Lega, che ha presentato ieri in Senato la mozione di sfiducia al premier Conte, ora la sfida si sposta sulle mosse da fare in vista del voto. Tra le prime decisioni da prendere quella sulla data per l'approdo in Aula della mozione. Ma se il premier - nel giorno della crisi - ha precisato più volte che non sarà il suo vice leghista a dettare i tempi, la Lega spinge sull'acceleratore per una calendarizzazione rapida che porti a nuove elezioni tra settembre e ottobre.

Concetto ribadito anche ieri sera dal leader leghista Matteo Salvini: "Gli austriaci voteranno il 29 settembre, in Polonia il 13 ottobre, spero che gli italiani votino entro lo stesso periodo", ha dichiarato e ha convocato tutti i parlamentari della Lega per lunedì pomeriggio alle 18. Nello stesso giorno si riuniranno anche i parlamentari M5S. "Per affrontare insieme questo delicato momento politico e confrontarci sui prossimi passi lunedì 12 agosto alle ore 10.30, presso l'Auletta dei Gruppi della Camera è convocata l'Assemblea congiunta Camera e Senato, alla presenza del capo politico Luigi Di Maio. Siete tutti caldamente invitati a partecipare", ha scritto il capogruppo del M5S alla Camera, Francesco D'Uva, nella lettera di convocazione.

Il premier Giuseppe Conte nella sua conferenza stampa, ha ribadito che la crisi sarà "trasparente" e parlamentare. Il premier ha scritto, quindi, ai presidenti del Senato e della Camera, Casellati e Fico, per dare la propria disponibilità a rendere le proprie comunicazioni alle Camere.

Così lunedì 12 la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha convocato la conferenza dei capigruppo alle ore 16, per stabilire la data in cui dovrà essere votata la mozione di sfiducia nei confronti del premier.  Mentre per martedì 13 agosto è fissata poi la riunione dei capigruppo della Camera dei Deputati. Riunione che, anche in questo caso, servirà a calendarizzare la mozione di sfiducia presentata dalla Lega. In base al Regolamento, la mozione va "discussa nella seduta che il Senato stabilisce, sentito il governo, e comunque non prima di tre giorni dalla sua presentazione".

Il documento, presentato ieri, potrebbe quindi essere posto all'ordine del giorno già da martedì. Una richiesta che potrebbe essere avanzata dal Carroccio, deciso ad accelerare la crisi, e che tuttavia per essere accolta dovrà trovare il consenso della maggioranza dei Gruppi parlamentari. Altrimenti la discussione e il voto potrebbero slittare alla settimana dopo ferragosto. Ad alzare la tensione, c'è anche la posizione delle opposizioni, a cominciare dal Partito democratico, che chiederà di calendarizzare al Senato la mozione di sfiducia al ministro dell'Interno Salvini prima della mozione di sfiducia al presidente del Consiglio.

Ad assicurarlo, fonti parlamentari dem che ricordano come la stessa mozione contro il titolare del Viminale presentata alla Camera (e calendarizzata il 12 settembre a Montecitorio) sia stà presentata a suo tempo anche a Palazzo Madama. Per questo, il presidente dei senatori Andrea Marcucci chiederà nella capigruppo di lunedì di rispettare l'ordine cronologico e calendarizzare prima la mozione dem.

"Gentili portavoce, non c'è bisogno di dire che la Lega ha fatto un grave errore ad aprire la crisi ma noi dobbiamo continuare a dire la verità e portare a compimento le nostre battaglie, in primis il taglio del numero di parlamentari, per mostrare al Paese quale sia il reale motivo di questo atto irresponsabile". Lo scrive il capogruppo del M5S alla Camera, Francesco D'Uva, nella lettera di convocazione dei deputati Cinquestelle. "Per affrontare insieme questo delicato momento politico e confrontarci sui prossimi passi lunedì 12 agosto alle ore 10.30, presso l'Auletta dei Gruppi della Camera è convocata l'Assemblea congiunta Camera e Senato, alla presenza del capo politico Luigi Di Maio. Siete tutti caldamente invitati a partecipare: ora più che mai è importante restare uniti", conclude.

Intanto i pentastellati rilanciano sulla necessità che passi subito il taglio sul numero dei parlamentari e valuta una raccolta firme. Sia la prima operazione che la seconda potrebbe in qualche modo diluire i tempi della crisi.

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