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Elezioni in Israele, il premier uscente dichiaratamente fascista e il suo rivale divisi da pochi voti anche se il primo canta vittoria. Ma non gli sarà facile conquistare la fascia di primo ministro

Tel Aviv, 10 Apr 2019 - Benjami'n Netanyahu è ormai avviato verso la conquista del suo quinto mandato: con il 99% dei voti scrutinati, il partito Likud del premier israeliano, di poco ma è in vantaggio su Blu e Bianco con il 26,47% (più di 3,9 milioni di voti), mentre la formazione del rivale Benny Gantz si ferma al 26,11%. In base a questi risultati, sebbene i due partiti siano appaiati, la coalizione del primo ministro conquista 65 dei 120 seggi del Parlamento (Knesset). I votanti sono stati 4.016.310, pari a circa il 67% degli aventi diritto, 4 punti percentuali in meno rispetto alle elezioni del 2015. Netanyahu, 69 anni, nonostante le accuse di corruzione, diventerà nel corso dell'anno il primo ministro israeliano più longevo, superando Ben Gurion.

Dallo spoglio dei voti emerge che la sinistra israeliana ha subito un duro colpo. Infatti, i laburisti di Avi Gabbai conquistano solo appena 6 seggi: il minimo assoluto in decenni di storia del partito. Meretz ottiene 4 seggi e le due liste arabe (Hadash-Taal e Raam-Balad) conquistano complessivamente 10 seggi, tre in meno rispetto alle politiche del 2015.   Nella prossima Knesset saranno molto più forti i due partiti ortodossi, Shas e Fronte della Torah, con 8 seggi ciascuno. Netanyahu potrà avvalersi inoltre del sostegno di tre liste minori: Israel Beitenu di Avigdor Lieberman (5), Unione dei partiti di destra (5) e Kulanu (4). Il partito Nuova Destra di Naftali Bennett per il momento è escluso dalla Knesset, ma spera di superare egualmente la soglia di ingresso quando sarà completato lo spoglio dei voti dei militari.

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