Press "Enter" to skip to content

Quirinale, al via le consultazioni di Mattarella: il rebus del governo nelle mani del Presidente

Roma, 4 Apr 2018 - Un governo degno e all'altezza del Paese. È con questo obiettivo che Sergio Mattarella apre oggi le consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo esecutivo e quando avrà di fonte i leader delle forze politiche porrà sul tavolo le esigenze e i temi che il popolo italiano ha chiaramente espresso nelle urne il 4 marzo.

Non saranno quindi consultazioni relegate al recinto dell'ascolto o alla mera registrazione delle posizioni politiche. Quello di oggi nello studio alla Vetrata del Colle, sarà un confronto vero e approfondito, con il capo dello Stato consapevole della responsabilità che porta con sé: essere il portavoce di un Paese che merita, a un mese dal voto, un governo duraturo e stabile.

Alla vigilia Mattarella spazza via ogni tipo di pettegolezzo, rumori di Palazzo o semplicemente convinzione politica che queste Consultazioni siano già scritte e abbiamo come esito un nulla di fatto. Insomma non esiste alcun copione, anzi, pur tenendo ben presente che la situazione è difficile, perché l'esito del voto non ha consegnato una maggioranza politica autosufficiente, l'inquilino del Colle non ha alcuna intenzione di far scivolare ore di confronto nel buio dell'incertezza. Mattarella chiederà infatti ai partiti, rappresentati dai capigruppo e dai leader politici, proposte e indicazioni programmatiche, e soprattutto cercherà di capire prima di tutto se sono queste le risposte che il Paese si attende e come intendono realizzarle.

L'ipotesi che questo primo giro, soprattutto dopo lo scontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, porti a una soluzione appare lontano. Lontanissimo, anzi, ma il messaggio che il Colle vuole inviare è che la volontà del presidente è quella di porre già dal primo incontro l'urgenza che si dia un esecutivo all'Italia. Il panorama internazionale vede frizioni che solo un governo nel pieno dei suoi poteri può affrontare, dai dazi degli USA, alle sanzioni alla Russia, fino ai rapporti con la Francia e Israele. Senza contare che ci sono appuntamenti importanti e scadenze da rispettare come il Def da presentare a Bruxelles e la manovra economica di ottobre. Insomma le consultazioni non saranno lampo, ma non devono andare alle calende greche.

Quando domani salirà al Quirinale per le consultazioni, Luigi Di Maio farà una apertura alla Lega o al Partito democratico, ma nessuna alleanza con Forza Italia. Lo ha anticipato lo stesso capo politico M5s, registrando il programma Di Martedì su La7. Di Maio conferma dunque l'aut aut a Berlusconi, aspetto, questo, sul quale anche Matteo Salvini non intende fare un passo indietro. Il leader del centrodestra, infatti, si è detto pronto a rompere il dialogo con il Movimento: no a Forza Italia? "Allora arrivederci".

Immediata la replica del candidato premier del centrodestra. "A differenza dei 5Stelle, la Lega esclude qualsiasi alleanza di governo col Pd bocciato dagli italiani. La coalizione che ha preso più voti è quella di centrodestra e da questa si riparte, dialogando anche con i 5Stelle ma senza subire veti o imposizioni", scrive su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini. E aggiunge: "Col presidente Mattarella parleremo di progetti, di lavoro, pensioni e sicurezza, pronti a governare ma senza escludere di tornare a votare in mancanza di accordi chiari, che ci permettano di far ripartire l'Italia. Non vedo l'ora di passare dalle parole ai fatti, saremo ragionevoli e concreti come in queste settimane, ma se ci accorgessimo che qualcuno vuole tirare a campare, noi diremo no".

E lo stesso Pd rimarca subito la sua indisponibilità a formare un governo con Di Maio e con Salvini premier. È il capogruppo a palazzo Madama, Andrea Marcucci, a ribadirlo. "Il Pd, coerentemente con le decisioni assunte in direzione, dirà al presidente Mattarella che non siamo disponibili ad alcun governo che abbia Di Maio o Salvini come premier. La proposta del leader 5 stelle è ovviamente irricevibile".

Il calendario delle consultazioni:

I primi ad essere consultati, dalle 10.30, saranno la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico. Il 5 aprile toccherà ai partiti più votati, con la Lega alle 12 e il Movimento 5 Stelle alle 16.30.

Qui di seguito il calendario, come indicato dal Quirinale, per mercoledì 4 aprile: 10,30 Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati; 11,30    Presidente della Camera dei deputati, On. Roberto Fico - 12,30; Presidente emerito, senatore di diritto e a vita, Giorgio Napolitano; 16,00; Gruppo "Per le Autonomie (Svp-Patt, Uv)" del Senato della Repubblica; 16,45; Gruppo Misto del Senato della Repubblica; 17,30; Gruppo Misto della  Camera dei deputati - 18,30; Gruppi "Fratelli d'Italia" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.

Questo il calendario di giovedì 5 aprile: 10,00    Gruppi "Partito Democratico" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati; 11,00 Gruppi "Forza Italia- Berlusconi Presidente" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati; 12,00 Gruppi "Lega - Salvini Premier" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati; 16,30 Gruppi "Movimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati.