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Israele, accordo con Onu: migranti reinsediati in Occidente. Anche in Italia, Germania e Canada

Andranno in Germania, Canada e anche in Italia, i migranti africani, richiedenti asilo in Israele e che invece di essere espulsi verso Uganda e Ruanda saranno redistribuiti in Occidente. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, chiarendo in un discorso televisivo al Paese i dettagli dell'accordo raggiunto con l'Alto Commissariato Onu per Rifugiati.

L'intesa raggiunta tra Israele e l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, riguarda complessivamente 16.250 migranti eritrei e sudanesi, di cui 6.000 nel primo anno, ha detto il premier israeliano. "L'accordo prevede che per ogni migrante che lascia il Paese ci impegniamo a dare lo status di residenza temporanea a un altro", ha dichiarato Netanyahu.

Il 3 gennaio il premier israeliano aveva annunciato un programma in base al quale circa 38mila migranti entrati illegalmente nel Paese, perlopiù eritrei e sudanesi, avrebbero dovuto lasciare il Paese e, in caso di rifiuto, avrebbero rischiato il carcere. Dal momento che Israele riconosceva tacitamente che era troppo pericoloso rimpatriare sudanesi ed eritrei nei loro Paesi di origine, aveva offerto di ricollocarli in altri Paesi africani, secondo i cooperanti Paesi come Ruanda e Uganda, che però avevano annunciato che non avrebbero accettato le persone espatriate contro la loro volontà. Nelle dichiarazioni rilasciate oggi, Netanyahu ha detto che ha dovuto abbandonare il precedente piano perché l'opzione di mandare i migranti in un Paese terzo "non esiste più".

Secondo le cifre del ministero dell'Interno, attualmente vivono in Israele 42 mila migranti africani, metà dei quali bambini, donne o uomini con famiglie. Si tratta principalmente di sudanesi ed eritrei.