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Cina, cambia la costituzione e si avvia la nuova era dell’uomo solo al comando. Plebiscito per Xi Jinping, ora può essere presidente a vita.

Pechino, 11 Mar 2018 – Il comitato centrale cinese del partito comunista vive nei ricordi dell’uomo forte al comando. In parole semplici: verso una nuova dittatura del presidente che ora può rimarne al comando per tutta la vita. Come nella Corea del Nord. Infatti, il Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jingping, ha ottenuto la possibilità di restare in carica a vita, con l’abolizione del vincolo dei due mandati finora previsto dalla costituzione. Il voto di oggi del parlamento di Pechino darà la possibilità all’attuale leader cinese, 64 anni, di restare a capo del paese anche dopo la scadenza del suo attuale mandato, prevista per il 2023. Quello dell'assemblea è stato un voto plebiscitario, con 2mila 958 favorevoli, due contrari e tre astenuti. Per cambiare la parte di costituzione che limitava a due i mandati del presidente (e del suo vice), entrambi con durata quinquennale, era necessaria la maggioranza dei due terzi dei votanti. La decisione di oggi afferma Xi Jinping come il leader cinese più potente degli ultimi decenni.

La modifica alla carta costituzionale del colosso asiatico era stata proposta il mese scorso da parte del Partito comunista cinese al potere, e non ci sono mai stati grandi dubbi sul fatto che il parlamento l’avrebbe approvata: la riforma elimina il sistema avviato dall’ex leader Deng Xiaoping, nel 1982, per evitare il ritorno ai sanguinosi eccessi di una dittatura senza limiti di mandato, come quelli attuati da Mao Zedong durante la Rivoluzione culturale, tra il 1966 e il 1976. La decisione di oggi alimenta la preoccupazione che Pechino si stia allontanando dagli sforzi passati per evitare eccessi di leadership e autocrazia, attuando anche regole economiche più stabili e prevedibili. Le sensibilità del regime al problema è dimostrata dalla recente aggressività dei censori del governo, con interventi contro la diffusione sui più popolari social network cinesi di espressioni di dissenso, come la storpiatura del nome dell’attuale leader in "Xi Zedong".

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