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Voucher, Camusso: “Violata Costituzione, ricorreremo”. Gentiloni: “Rispetto Cgil, ma non condivido”

Roma, 17 Giu 2017 – Sui voucher "la politica non ha avuto il coraggio di fare una battaglia a viso aperto, ma ha usato furbizie e sottratto ai cittadini il diritto di voto". Susanna Camusso parla dal palco in Piazza San Giovanni a Roma. Qui sono confluiti i due cortei organizzati dalla Cgil questa mattina dopo l'ok del governo alla 'manovrina', che reintroduce i voucher.  "Uno schiaffo alla democrazia", secondo il sindacato.

"La nostra battaglia non finisce qui" assicura Camusso dal palco, "ricorreremo alla Corte. Abbiamo già raccolto più di 150 mila firme. C'è una ministra che si è particolarmente spesa per questa norma sui voucher, difendendola un contratto. Mi spiace Ministra Anna Finocchiaro, ma lei non sa cos'è un contratto e confonde un contratto di lavoro con un rapporto commerciale. Un contratto di lavoro ha la mutua, i permessi" continua, lanciando un appello al Colle: "Con tutto il rispetto faremo presente al Presidente Mattarella che siamo di fronte a un'esplicita violazione della Costituzione". Poi, un monito alle imprese.

"Alle imprese che chiedono di più" sul terreno del lavoro occasionale, "diciamo: se volete il lavoro pagatelo". Ammonisce, sottolineando che "produrre diseguaglianza è la ragione della crisi". Camusso si rivolge al governo a suo giudizio colpevole di "aver confuso in questi anni i bonus con le politiche strutturali del lavoro, ciò che ha continuato a impoverire il paese". E nel corso del suo comizio osserva che sempre su questo terreno "c'è qualche ministra che si è particolarmente spesa, ma, mi spiace ministra, lei confonde un rapporto commerciale con un contratto di lavoro, altrimenti si riconoscerebbe la malattia e le ferie e non ci sarebbe discriminazione".

In piazza San Giovanni sono tante le bandiere di Sinistra italiana e Articolo1-Mdp. "Vedo che nel Paese è in atto un tentativo di costruire una sinistra alternativa a quella di governo - afferma Camusso - Dico che ce n'è uno straordinario bisogno di questa sinistra, ma non potrà essere tale se non avrà come discrimine il lavoro". "Ricominciamo ad avere il coraggio di dire che il lavoro nero è reato, chiamiamo le cose con il loro nome", continua la leader della Cgil, "avete cambiato il loro nome ma non la schifezza che sono", aggiunge, sottolineando che il "tema fondamentale è l'abrogazione delle forme di precarietà" e l'obiettivo è lavorare per una "contrattazione che include".

"Questa manifestazione la rispetto ma ovviamente non la condivido visto che è contro le nostre decisioni. Inoltre non è dei sindacati, ma di uno, anche se il più importante, dal punto di visto numerico. L'intero paesaggio italiano non è con la Cgil. Ma rispetto la sua posizione, anche se non la condivido" ha replicato il premier Paolo Gentiloni intervenendo da Bologna, dove partecipa a un evento organizzato da Repubblica.

"Consideravamo che l'abuso di voucher, la non tracciabilità, la mancanza di limiti - ha aggiunto - aveva portato a una situazione obiettivamente insana dal punto di vista del nostro mercato del lavoro. Ma negli stessi giorni dell'abrogazione, basta guardare i giornali o gli atti parlamentari, abbiamo preso l'impegno a colmare il vuoto legislativo che si creava. C'era un bambino dentro quell'acqua sporca".

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