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Gdf Cagliari: scoperta una truffa ai danni dello Stato e dell’UE per 380.000 euro, denunciate due persone.

Cagliari, 15 Giu 2017 - I militari della Guardia di Finanza di Cagliari hanno scoperto una truffa da 380.000 euro perpetrata da una società cagliaritana ai danni del bilancio nazionale e di quello dell’Unione europea con la percezione indebita di fondi pubblici.

Le indagini, piuttosto articolate e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, sono state finalizzate a verificare la correttezza delle procedure adottate per la concessione di contributi pubblici a valere sul fondo europeo di sviluppo regionale in attuazione delle direttive P.I.A. della Regione Autonoma Sardegna – pacchetti integrati di agevolazioni “industria, artigianato e servizi”.

Nella circostanza, il finanziamento era stato erogato per la realizzazione di una piattaforma web di social e-commerce avente ad oggetto la vendita on line di prodotti eno-gastronomici di qualità, inizialmente, sul mercato giapponese ed, in fasi successive, anche su quello americano e quello europeo.

Il sistema di frode individuato dai finanzieri si è basato sulla maggiorazione fittizia dei costi richiesti per il rimborso attraverso sovrafatturazioni. In particolare, il finanziamento pubblico poteva coprire il 75% delle spese totali ammissibili per la realizzazione del progetto: era sufficiente, quindi, aumentare gli importi fatturati perché l’impresa beneficiaria riuscisse a diminuire il proprio impegno finanziario, pari al restante 25%, nella realizzazione dell’opera.

Questa strategia ha permesso alla società oggetto di indagine di ottenere la prima e unica tranche di sovvenzione pubblica erogata pari a circa 380.000 mila euro - corrispondenti al 60% dell’intero progetto coofinanziato - attraverso la presentazione alla Regione di fatture e titoli equipollenti per importi superiori al reale, attestanti spese in parte o del tutto non sostenute o riferibili ad operazioni commerciali in realtà mai avvenute: documentazione contabile falsa, appositamente ed esclusivamente realizzata per attuare la truffa.

Per tali condotte, sono stati deferiti alla locale autorità giudiziaria sia l’amministratore dell’impresa beneficiaria delle pubbliche sovvenzioni che il legale rappresentante della società che ha emesso la documentazione strumentale alla realizzazione della frode, per i reati di falso in atto pubblico e truffa aggravata.

L’intera vicenda è ora anche al vaglio della Procura regionale della Corte dei Conti, per l’accertamento delle connesse responsabilità erariali.

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