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Alitalia, oggi lo sciopero di 24 ore contro il piano dell’Azienda. Cancellato il 60% dei voli

Roma, 5 Apr 2017 - Uno sciopero contro un piano di tagli che non rilancia Alitalia. Tutto è pronto per l'astensione dal lavoro dei dipendenti della compagnia che oggi fermerà il 60% dei voli. Uno stop che il confronto tra azienda e sindacati, alla presenza del Governo al ministero dello Sviluppo economico, non è riuscito a scongiurare: infatti, i diversi round ai tavoli tecnici che si sono susseguiti dal 21 marzo scorso non sono riusciti ad avvicinare di un millimetro le distanze tra le parti al punto che anche nel corso degli incontri lo sciopero sembrava ormai acquisito e scontato.

I dipendenti della compagnia di bandiera incroceranno le braccia "contro la richiesta di circa 2mila esuberi ed il taglio delle retribuzioni del personale navigante tra il 20 ed il 30%". Aderiscono tutti: Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb. Previste due fasce di garanzia: dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21 gli aerei opereranno regolarmente. Lo sciopero, fa sapere la Filt Cgil, "ha l'obiettivo di modificare l'attuale posizione degli azionisti".

Da domani, come ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, parte la trattativa ad oltranza con l'obiettivo arrivare a un accordo entro il 13 aprile prossimo. Una convocazione formale non è ancora arrivata ma l'impegno è quello di tornare al tavolo nel pomeriggio di domani. Quella indicata da Calenda è una dead line cruciale perchédal 14 aprile scatta la manovra finanziaria, che complessivamente si attesta a 1,9 miliardi, per dare ossigeno alle casse della compagnia, la cui liquidità comincia ad avere i giorni contati e, di conseguenza, con lo spettro del commissariamento che si avvicina. Venerdì scorso, il dossier Alitalia è stato al centro di un vertice a Palazzo Chigi, presieduto dal Premier Paolo Gentiloni. Gli azionisti italiani hanno confermato la volontà di sostenere il rilancio della compagnia.

Nella cifra complessiva della manovra rientrano anche i 400 milioni del contingent equity, una sorta di 'cuscinetto' da utilizzare nel caso in cui il piano industriale non dovesse raggiungere i target previsti. Duecento milioni verrebbero versati da Etihad e gli altri 200 dalle banche azioniste che avevano però avanzato la richiesta di una garanzia dello Stato da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Ma la strettoia rimane sempre quella dell'accordo con i sindacati. La trattativa vera e propria che comincerà da domani parte da numeri pesanti. Sul tavolo, sottolinea il segretario nazionale della Filt-Cgil, Nino Cortorillo, ci sono i 2037 esuberi previsti dal nuovo piano industriale, di cui 1338 sono tempi indeterminati, 558 determinati e 141 sono in attività all'estero. C'è poi l'incognita dei 400 naviganti ai quali ad agosto scade il contratto di solidarietà. Il numero complessivo di eccedenze di personale comprende anche i lavoratori interessati dalle esternalizzazioni previste dal business plan. Si tratta di 813 addetti (composti da 704 indeterminati e da 109 determinati). Di questi, 314 sono gli addetti nel settore delle manutenzioni che sarebbero oggetto di cessione di attività sulla base della legge in continuità di rapporto di lavoro. Sarebbe, infatti, in corso una trattativa con Atitech che dovrebbe rilevare la manutenzione Alitalia e riprendere alcune dell’attività ora svolte dall'israeliana Bedek. Destino, però, diverso per 499 persone per le quale si profila il licenziamento. Questi lavoratori sono impiegati in una ventina di tipologie di attività (tra cui finanza, personale, call center etc.), per le quali è prevista la sola cessione di attività senza passaggio di personale.

Contro i licenziamenti i sindacati sono schierati su tutta la linea. Su questo fronte è tutta aperta la partita per individuare i possibili strumenti per la gestione degli esuberi e, dopo gli incontri che il ministero del Lavoro ha avuto prima con i sindacati e poi con l'azienda, si attende ora l'esito dell'istruttoria aperta in sede ministeriale. Due le ipotesi emerse nei giorni scorsi: la prima potrebbe prevedere l'uscita volontaria sostenuta dalla Naspi, mentre sarebbe da verificare anche la possibilità di ricorrere al fondo di solidarietà; la seconda ipotesi potrebbe prevedere il ricorso alla cassa integrazione non espulsiva. Altro fronte caldo è quello del nuovo contratto di lavoro del personale navigante. Alitalia punta a ottenere circa 78 milioni di risparmi. Anche ieri si è svolto un incontro tecnico, che, però, riferiscono fonti sindacali, è stato infruttuoso. L'azienda, spiegano, ha riconfermato i tagli lineari alle retribuzioni di piloti e assistenti di volo: il 32% per hostess e steward, il 28% per il personale navigante di condotta di medio raggio e il 22% per quello di lungo raggio.

Inoltre, l'azienda punterebbe a intervenire sulle normative di impiego per recuperare maggiore produttività. Tra le misure previste, ci sono quelle relative alla composizione degli equipaggi con un assistente in meno impiegato sui diversi aeromobili: da 9 a 8 sugli A330, da 11 a 10 sui B777-200 e 12 assistenti di volo sul nuovo 777-300, che entrerà in flotta. Arriva poi la sforbiciata sui riposi annui che passano da 120 a 96. "Basare un piano sul vincolo di un accordo col sindacato, chiamato ad accettare licenziamenti e tagli retributivi, pone le basi di un ricatto, non di una trattativa. Serve quindi che Alitalia, e tutti gli azionisti, divengano realisti e non chiedano al sindacato ed ai lavoratori un consenso che, sulle proposte contenute nel piano, è impossibile", avverte Cortorillo.

Alitalia è stata costretta a cancellare il 60% dei voli, nazionali e internazionali, previsti per oggi. Anche alcuni collegamenti programmati fino alla mattina di domani 6 aprile hanno subito cancellazioni o cambi di orario. Opereranno regolarmente, invece, i voli previsti nelle fasce di garanzia: dalle 7.00 alle 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00.

Grazie al piano straordinario messo in atto, il 92% dei passeggeri coinvolti è stato ri-protetto su voli alternativi, oltre la metà dei quali con collegamenti in partenza il giorno stesso. Intanto, a Fiumicino domani si terranno due presidi. Il primo di piloti ed assistenti di volo presso l'area briefing dello scalo e il secondo di tutti i lavoratori di terra, presso l'area tecnica.