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Ddl rischio idrogeologico, negativo il parere della commissione ambiente della conferenza regioni. Spano in audizione al senato

Roma, 9 Feb 2017 - È negativo il parere delle Regioni sul Disegno di Legge sulla gestione e prevenzione del rischio idrogeologico in discussione al Senato. Ad esprimerlo, questa mattina a Roma, nel corso dell’audizione in Commissione Ambiente e territorio del Senato, è stata Donatella Spano. L'assessora regionale dell’Ambiente ha esposto in audizione la posizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che dallo scorso marzo ha attribuito alla Regione Sardegna il coordinamento della Commissione Ambiente ed Energia.
L'assessore Spano ha spiegato che, pur apprezzando la ratio della norma, “il testo resta inadeguato e poco chiaro. Occorre definire meglio le diverse responsabilità delle pubbliche amministrazioni, mentre il DDL introduce nuovi soggetti nella governance del sistema, col rischio di complicare e non semplificare la gestione della prevenzione dal rischio idrogeologico”. Peraltro, Spano ha fatto notare che il testo è stato proposto nel 2013 “e non tiene conto di quanto accaduto in questi quattro anni in termini di attuazione dello Sblocca Italia. A livello europeo, inoltre, le direttive in materia di rischio alluvioni stabiliscono una serie di attività affidate alle autorità di bacino ed alle Regioni".
Nel documento approvato lo scorso 22 dicembre dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, si legge infatti che l’intervento legislativo proposto "introduce molti elementi di sovrapposizione e contraddizione rispetto all’attuale quadro di competenze delineato dal sistema normativo e regolamentare attuale, che lungi dal risolvere le criticità, che certamente esistono, potrebbe, al contrario, contribuire ad aggravarle". Confermando, pertanto, il parere negativo, la Conferenza condivide invece l’esigenza di un rafforzamento del sistema.

L'esponente della Giunta Pigliaru ha infine fatto notare come sia necessario puntare maggiormente sull’attuazione di quanto già previsto in materia di rischio idrogeologico, accelerando le procedure, potenziando le strutture territoriali e, soprattutto, dando alle Regioni certezza sulle risorse per la realizzazione degli interventi strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio, con tempi certi di completamento. “Sarebbe davvero opportuno – ha concluso l’assessora – sbloccare le assunzioni nella protezione civile e che far sì che gli investimenti in sicurezza possano essere considerati fuori dai vincoli del pareggio di bilancio”.