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Lavori Consiglio Sardegna – Approvato il Rendiconto generale della Regione e il Rendiconto consolidato per l’esercizio finanziario 2015.

Cagliari 21 Dic 2016 - La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Disegno di legge n.387 - Giunta regionale - “Approvazione del Rendiconto generale della Regione Sardegna per l'esercizio finanziario 2015 e del Rendiconto consolidato della Regione Sardegna per l'esercizio finanziario 2015”. Per l’illustrazione del provvedimento il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini, del Pd.

Sabatini, nel suo intervento, ha annunciato di volersi rimettere alla relazione depositata agli atti del Consiglio, chiedendo però alla Giunta chiarimenti sui problemi segnalati nella mattinata fra Agea e Banca d’Italia relativi ad una serie di pratiche agricole.

Il relatore di minoranza Christian Solinas (Psd’Az) ha affermato che «sotto il profilo della forma il provvedimento è coerente con la recente delibera della Corte dei Conti e certifica che la Regione entra per prima in Italia nell’area del bilancio armonizzato con i ritardi connessi a questo adempimento, perché le obbligazioni sono registrate nel momento in cui vengono assunte ma imputate all’esercizio in cui scadono, di qui la necessità di una complessa azione di accertamento residui». Nel merito, ha proseguito Solinas, «la Corte ha messo in evidenza un aumento dei costi delle partecipate per 92 milioni all’esercizio precedente, riferito in parte a società in liquidazione che continuano ad assumere e ciò impone una profonda riflessione sul contenimento di spesa che non c’è, e che dovrebbe essere realizzato prima di avviare ogni progetto di stabilizzazione». Poi, ha aggiunto, «c’è il grande problema della sanità con un disavanzo 2015 pari a 344 milioni, costi di produzione in costante crescita e spesa farmaceutica a più 14%, a conferma delle forti criticità del settore in ordine al piano di rientro». Per questi motivi, ha concluso, «la minoranza si asterrà».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha ricordato che «parifica in ritardo della Corte dei Conti non giustifica i ritardi nell’azione di programmazione della Giunta pur comprendendo le difficoltà connesse al pareggio di bilancio». In particolare, ha sottolineato la Zedda, «anche nel rendiconto emergono alcuni fallimenti della Giunta, dall’aumento dei residui passivi al calo nel recupero delle entrate; dalle partecipate con incremento di personale come Sotacarbo ad altre società in liquidazione che hanno visto spese in crescita; dalla sanità dove nessuna azienda ha conseguito risparmi dopo due riforme di settore e la qualità del servizio resta insoddisfacente, alla gestione interna dei flussi finanziari caratterizzata da un preoccupante ritardo generale nei pagamenti». Se poi è vero che ci sono più risorse, ha sintetizzato, «bisogna spenderle in tempi molto più rapidi».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha parlato di «rendiconto come passaggio tecnico che consente però di fare importanti riflessioni politiche e non è vero, nel merito, che la Corte dei Conti ha certificato i successi della Giunta, anzi al netto dei ritardi per l’entrata in vigore del nuovo sistema non sono migliorate nè l’efficienza della macchina amministrativa né la capacità di assicurare buoni obiettivi di bilancio, tanto è vero che siamo molto indietro sia con assestamento che con legge di stabilità». Il risultato di amministrazione, ha poi osservato Truzzu, «è peggiorato per circa 100 milioni e poi, altro dato preoccupante, emerge una capacità di programmazione e di spesa delle risorse ferma al 26% che fra l’altro si proietta negativamente sugli esercizi futuri». La stessa legge approvata stamattina, ha lamentato Truzzu, «prevede una procedura censurata dalla Corte dei Conti in materia di razionalizzazione delle partecipate; occorre poi fare piena luce sulle risorse destinate alle fondazioni che, nel 2015, hanno ottenuto 11 milioni dalla Regione senza che nessuno sappia come e perché».

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci, ricordando di aver partecipato all’udienza di parifica della Corte dei Conti, ha affermato che «il regime del bilancio armonizzato determinerà in prospettiva un maggior ordine nei conti della Regione ed una quota di programmazione di competenza del Consiglio che acquisterà una rilevanza più ampia». I richiami sulle entrate dove c’è molto da incassare attraverso specifici decreti attuativi, ha concluso Locci, «ed i problemi di tracciabilità della spesa dei fondi comunitari rappresentano indicazioni coerenti con la necessità di assegnare più spazi al Consiglio nella sessione di bilancio».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha detto che, a suo avviso, «il rendiconto è documento politico perché, fra l’altro, consentirà di vedere come si comportano alcune forze della maggioranza, che prima prendono le distanze e poi votano tutto; un punto sul quale bisogna fare una grande operazione verità». Secondo Pittalis si prosegue nell’ambiguità con cui, «da una parte si annuncia una stagione nuova di gestione oculata delle risorse e poi si continua nella logica dei peggiori sprechi». Citando un articolo comparso sul quotidiano on-line Sardiniapost, Pittalis ha rilanciato la notizia di un contratto del 7 dicembre, una settimana fa, stipulato da un addetto del gabinetto dell’assessore Falchi (dimissionaria) col Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale per 16.000 euro relative al lavoro di appena un mese». La mia, ha continuato il capogruppo di Forza Italia, «è la formale denuncia politica di un sistema che deve assolutamente finire; andremo fino in fondo chiedendo conto di tutte le consulenze del sistema Regione e dico fin da ora che, se per la finanziaria non avremo questi dati, faremo le barricate».

Replicando a nome della Giunta l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha dichiarato che dal dibattito del Consiglio sono emersi spunti interessanti su tre temi principali: cambiamenti introdotti dal principio del bilancio armonizzato, situazione delle partecipate e sanità. Per quanto riguarda i tempi, ha sostenuto l’assessore, «c’erano dei ritardi nell’approvazione dei documenti contabili in parte recuperati con un grande sforzo, riconosciuto anche dalla Corte dei Conti, sul piano organizzativo ed informatico, uno scotto che non si dovrebbe ripetere comunque non in queste dimensioni». Ora, ha spiegato Paci, «la Regione ha ottenuto il risultato di bilancio richiesto con un surplus positivo per 80 milioni, i residui passivi sono ancora parecchi ma il loro volume è stato di molto intaccato, come dimostra l’indice smaltimento passato dal 40% del 2013 al 79% del 2015, la spesa del 2015 infine ha potuto contare su 400 milioni in più per effetto del superamento vincoli del patto di stabilità». Soffermandosi sui problemi della sanità, l’assessore ha riconosciuto che si tratta di «un grande problema strutturale con tante cose ancora da fare come sistema Sardegna» mentre, in materia di spesa del personale, «siamo dentro i parametri ma resta una attenzione molto alto». Sulle partecipate, infine, secondo Paci «è un tema storico che va affrontato anche se sono state risolte molte questioni importanti e sono convinto che il lavoro comune porterà a risultati molto migliori».

Rispondendo in conclusione alla richiesta di chiarimenti del consigliere Sabatini, l’assessore ha comunicato che il presidente della Regione Pigliaru ha inviato una lettera alla Banca d’Italia per sbloccare pagamenti destinati al sistema agricolo regionale, dopo chiusura della tesoreria dell’istituto il 12 dicembre scorso. Sulle consulenze, argomento sollevato dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, l’assessore ha garantito che saranno forniti al Consiglio i dati completi, fermo restando che il caso segnalato era già da questa mattina all’attenzione del presidente Pigliaru.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli della legge e, a seguire, gli articoli e gli allegati del provvedimento.

Prima del voto finale del testo, il consigliere del Pd Luigi Ruggeri ha contestato le dichiarazioni del collega Pittalis in materia di consulenze, ricordando che «il commissario di quell’ente dice di essere vittima di falsità verificabili per tabulas e di un inquinamento mediatico che rende necessaria una immediata rettifica». Per quello che so, ha concluso, «non c’è niente di vero e si farebbe meglio a tacere».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha rimproverato a Ruggeri «di fare il Torquemada per quello che gli pare salvo poi fare appelli alla trasparenza; ho detto che riprendevo una notizia di cui ho chiesto conto all’assessore ed anzi vorrei capire come mai conosce così bene questa vicenda». Non ci faremo mettere bavagli, ha concluso, «vogliamo la verità della Giunta»

Sull’ordine dei lavori, l’assessore Paci è tornato al testo in votazione proponendo, con un emendamento orale, di inserire un articolo 9 sull’immediata entrata in vigore del provvedimento.

L’emendamento orale è stato approvato e, subito dopo, il Consiglio, ha espresso il voto finale sulla legge con 30 voti favorevoli, 4 e 12 astenuti.

Dopo il Rendiconto l’Aula ha esaminato il disegno di legge 388/A, ossia l’assestamento del bilancio per l'esercizio finanziario 2016 e del bilancio pluriennale 2016-2018 ai sensi dell'articolo 50 del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni.

Il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, ha preso la parola per illustrarlo, riportando il parere favorevole della commissione III, sollecitando “la rapida approvazione da parte dell’Aula”.

Nessun iscritto alla discussione generale: il Consiglio ha votato l’articolo 1 e a seguire il 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e a seguire gli allegati 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10/A, 10/B, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17.

La legge di assestamento del bilancio è stata così approvata. Segue