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Lavori Consiglio Sardegna su Geoparco: approvata la proposta di legge n.389 “Modifica della legge regionale 30 novembre 2016, n. 30. 

Cagliari 21 dicembre 2016 –   La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno.

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il consigliere del Pd Franco Sabatini ha sollecitato la Giunta a riferire al Consiglio, al termine della seduta, sulla grave situazione del su sistema agro pastorale sardo perché, ha spiegato, «tutte le misure del Psr sono bloccate da Agea, forse a causa di problemi con la Banca d’Italia».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si è detto d’accordo con Sabatini ed ha chiesto, inoltre, di cambiare l’ordine del giorno mettendo al primo punto la vicenda dei lavoratori del parco geo-minerario, «anche perché i lavoratori sono qui e su questo tema c’è la sensibilità di tutti i gruppi e della stessa Giunta».

Il capogruppo dell’udc Sardegna Gianluigi Rubiu, dopo aver chiesto di aggiungere la sua firma alla proposta di legge sul superamento del precariato nel sistema Regione, ha condiviso in parte le argomentazioni di Sabatini osservando però che «ci sono responsabilità dirette dell’assessorato, la Banca d’Italia non c’entra niente e le responsabilità sono tutte della Regione».

Il consigliere Eugenio Lai, di Sel, ha ricordato che «molti piccoli Comuni, in questi giorni, piccoli ricevono da Poste italiane la comunicazione di un taglio dei servizi a partire da febbraio, quando dovrebbe entrare in vigore un non meglio precisato nuovo modello di recapito che prevede la consegna della corrispondenza solo per pochi giorni alla settimana». Occorre fermare la fuga dello Stato dai piccoli Comuni, ha lamentato Lai, «ed occorre un intervento immediato della Giunta, fermo restando che come gruppo di Sel presenteremo al più presto un ordine del giorno».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha annunciato il parere favorevole del suo gruppo, a discutere immediatamente il problema dei lavoratori del parco geo-minerario, come concordato dai capi gruppo.

Riprendendo la questione del comparto agricolo sollevata dal consigliere Sabatini, il consigliere Pier Mario Manca (Pds) ha sostenuto che «i problemi con Bankitalia ci sono perché sono state chiuse tutte le operazioni il 12 dicembre scorso, per questo serve la riapertura di termini come è stato fatto altre volte, per sbloccare i pagamenti».

Sottoposta al voto del Consiglio, è stata approvata la proposta di inversione dell’ordine del giorno a favore della proposta di legge 384/A –Cocco Pietro e più- “Disposizioni per la prosecuzione delle attività previste dalla convenzione relativa alla gestione del progetto denominato Parco geo-minerario e modifiche alla alle regionale 5/2016 (Legge di stabilità 2016), col parere favorevole dei capigruppo in base all’art.102 del Regolamento.

Illustrando il provvedimento, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato in apertura che «il 30 novembre Consiglio ha approvato una legge che prevede la proroga un anno per una convenzione avviata dal 2001, mentre ora è emerso che questa soluzione non è giuridicamente praticabile anche se dal nostro punto di vista è legittima, sulla base di sono pareri diversi degli uffici dell’assessorato del Lavoro che hanno emanato un provvedimento di diniego formale per un contrasto con le norme nazionali su appalti».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto all’assessore del Lavoro di avere copia della nota del direttore generale relativa al diniego della proroga.

Il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis ha sottolineato che «l’appassionato intervento di Cocco è l’unico atto di cui dispone il Consiglio su questa vicenda, nonostante a novembre sia stata votata all’unanimità una legge perché non volevamo che ci fosse interruzione lavoro nemmeno per un giorno». Ora la maggioranza ha cambiato idea, ha protestato Tunis, «e vorremmo ragionare senza preclusioni perché, di fatto, con questa proposta i lavoratori entrano nell’area degli ammortizzatori sociali e non si capisce qual è l’atto di indirizzo della Giunta al quale il direttore generale si sia opposto con un diniego».

Sempre per Forza Italia il consigliere Ignazio Locci ha affermato che «il richiamo alla 31 fatto da Cocco non fa capire se la norma si applica agli atti amministrativi o se si estende alla disapplicazione di una legge regionale; io non credo, forse è stato fatto un errore non prevedendo che la Giunta desse applicazione alla legge con una direttiva di attuazione e con un ordine di servizio e comunque sono atti che doveva compiere l’esecutivo, che forse avrebbero semplificato l’azione del direttore generale, salvo violazioni di carattere formale che per me non ci sono».

Ancora per Forza Italia, la consigliera Alessandra Zedda ha ribadito le perplessità sulla proposta in esame, perché «i lavoratori passano dal lavoro ad una situazione di politiche passive ed al licenziamento e poi, se c’erano tutte queste perplessità degli uffici non avremmo potuto approvare una legge il 30 novembre scorso con consenso unanime e, rispetto alla proroga, avremmo anche potuto scegliere un percorso alternativo anche perché sapevamo dall’inizio dell’anno che la convenzione sarebbe scaduta il 31 dicembre».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha messo l’accento sul fatto che «deve restare chiaro che noi siamo favorevoli alla discussione di questa legge pur avendo molte perplessità soprattutto per il destino dei lavoratori ma, al di là delle cose amministrative, valgono le certezze politiche ed è una certezza che la Giunta ha sprecato un anno senza trovare soluzioni a questa vicenda pur avendo ben presenti le scadenze che aveva di fronte».

Il consigliere sardista Angelo Carta ma messo l’accento su un dibattito che va focalizzato sulla necessità di «dare certezze maggiori rispetto alla proposta arrivata oggi in Aula, perché il disagio del direttore generale lo conoscevano tutti da molti mesi e già la costituzione della commissione di inchiesta, nel maggio scorso, nasceva dalla necessità di superare una complicatissima situazione di stallo poi confermata da legge di novembre ma, allora, perché non abbiamo fatto subito il bando nonostante i tre anni di tempo?»

Il consigliere di Sel Luca Pizzuto, citando Gramsci che diceva che «il mondo è grande e terribile» ha riconosciuto che «tutto è complicato, le opinioni sono tutte legittime ma ritengo sia inaccettabile l’aggressione nei confronti di chi cerca di risolvere il problema e per questo esprimiamo tutta la nostra solidarietà al capogruppo del Pd Pietro Cocco impegnato da mesi nella ricerca di soluzioni e che alla fine appare cornuto e mazziato». Sarà ora l’esecutivo, ha continuato Pizzuto, «a dire cosa bisogna fare, certo non c’è tempo da perdere per evitare che i lavoratori entrino in periodo di disoccupazione, capisco il gioco delle parti ma il problema riguarda la legislazione regionale, nazionale ed europea, per cui non ci si può non assumere la responsabilità di dare certezze ai lavoratori». Se ci sono altre proposte le ascoltiamo, ha concluso Pizzuto, «purchè siano praticabili, cerchiamo piuttosto una strada unitaria in grado di assicurare continuità di impiego ai lavoratori». Segue