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Nella piazza del Mercato civico “La notte di lu ziminu”: sabato 9 luglio la Compagnia Teatro Sassari porta in scena la farsa in un atto di Cosimo Filigheddu.

Sassari 6 Lug 2016 – Una trasposizione scenica che catapulterà lo spettatore indietro nel tempo, per vivere un momento della storia recente della nostra città, dal 2001 al 2015, durante il quale i sassaresi hanno provato un “profondo sconforto”, il divieto di commercializzazione dello zimino. È la scelta adottata dall'autore nella farsa in un solo atto, “La notti di lu ziminu”, che sabato 9 luglio, alle ore 21, andrà in scena nella nuova piazza del Mercato civico di Sassari. Un lavoro che prende spunto dal divieto dell'Ue del 2001 di vendere le interiora di vitella che, a causa del morbo della “mucca pazza”, erano state classificate come materiale a rischio specifico. Per legge, dopo la macellazione del bovino dovevano essere distrutte nei centri di smaltimento.
A scriverla è stato Cosimo Filigheddu mentre a rappresentarla, in collaborazione con il gremio dei Macellai, sarà la Compagnia Teatro Sassari per la regia diAlfredo Ruscitto.

L'appuntamento sulla nuova piazza del Comune è stato presentato questa mattina a Palazzo Ducale dal sindaco di Sassari Nicola Sanna, dal presidente della Compagnia Teatro Sassari Mario Lubino, l'autore della commedia Cosimo Filigheddu e il presidente del gremio dei Macellai Roberto Loriga. E il primo cittadino ha da subito annunciato che «per l'arrostita dell'11 agosto ci sarà anche lo zimino e per realizzare questo stiamo facendo uno sforzo importante. Siamo già in un clima che ci avvicina a tappe forzate alla discesa che quest'anno avrà delle novità che stanno compiendo un iter istituzionale. Questa iniziativa, intanto, coglie nel segno dell'allegria dei sassaresi che si ritrovano attorno a un braciere capace di ricomporre tutte le questioni della città», ha concluso il sindaco.
Nella tradizione sassarese lo zimino era, ed è ancora oggi, uno dei piatti forti che accomuna ceti popolari e ceti borghesi. Sino a qualche decennio fa nei vicoli della Sassari vecchia, soprattutto il venerdì, era consuetudine cucinarlo fuori dall’uscio di casa con bracieri provvisti di treppiedi e graticole. Il profumo che sprigionava dalle "grabiglie" inebriava i passanti e stimolava l’acquolina in bocca. Il divieto di vendita delle interiora di bovino è stato quasi un dramma per i sassaresi.
E la pièce teatrale racconta come, in questi anni di proibizionismo, si sia creato un vero e proprio mercato nero, una sorta di spaccio, con i macellai che si trasformano in “pusher” e con la fila dei clienti che, in segreto, reclamano la merce clandestina.
Cosimo Filigheddu, che già ha portato in scena le commedie Julia, Tre Limoni e il Gatto prigioniero, con intuito e la competenza dello storico che conosce come pochi l’humus della città, ha costruito un testo che tiene conto del canovaccio della commedia dell’arte, fatto di giochi, lazzi, bisticci, che poi è l’avventura di quel magnifico gioco che è il teatro.
Con ironia, l'autore ambienta la farsa negli anni Venti e Trenta del Novecento, in pieno proibizionismo, con personaggi che hanno nomi simili a quelli dei gangster dell'epoca. Ci sono Fred, Susie, Jack, Dollie, Flanagan e Jimmi la mazza. È un lavoro comico, agile e buffonesco. «Una sorta di metateatro – ha detto Mario Lubino della Compagnia Teatro Sassari – in cui agiscono vari personaggi. Alcuni assumono le sembianze della maschera di Brighella, furbi, imbroglioni e ladri che vogliono ingannare il malcapitato di turno, una specie di sciocco credulone che si fa abbindolare dalle fandonie dell’allegra brigata, fatta di bugiardi mistificatori della realtà».

Il tutto è raccontato con un uso agile della parlata sassarese, con imprecazioni, litigi e quell’autoironia che ha reso Sassari famosa in tutta l’Isola.

Naturalmente, come nella migliore tradizione della farsa, tutto si risolverà per il meglio e si concluderà con una ziminata generale che coinvolgerà gli spettatori presenti i quali, con un ticket popolare ai volontari esperti cuochi del gremio dei Macellai, potranno gustare il piatto prelibato.

L’unico gabbato sarà il solito “sciocco” che, mentre gli altri si accingono a mangiare lo zimino, verrà allontanato per andare a comprare la verdura, con cinismo e calcolo, dai suoi infidi compagni di contrabbando.

E se questa può rappresentare la prima occasione per portarla davanti al pubblico, l'auspicio del presidente Mario Lubino è quello di poterla anche rappresentare nei circoli in cui un tempo si svolgeva la competizione gastronomica “La grabiglia d'oro”.

Sulla scena, in ordine di apparizione, ci saranno Mario Lubino, Alessandra Spiga, Teresa Soro, Michelangelo Ghisu, Alfredo Ruscitto e Pasquale Poddighe. Luci e fonica a cura di Marcello Cubeddu mentre l'allestimento scenico è della Sceno-Sist. Lo spettacolo ha ottenuto il patrocinio del Comune di Sassari, Regione autonoma della Sardegna, Grimaldi Lines, Fondazione di Sardegna e Camera di Commercio. Ingresso Libero.

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