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I sardi domani scelgono il loro nuovo presidente dopo 5 anni di La Sardegna disastrosa amministrazione Cappellacci.

È in Sardegna che Matteo Renzi si gioca la sua prima partita elettorale da segretario del Pd. Le fibrillazioni per un possibile nuovo inquilino a Palazzo Chigi e l'asse Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale, fanno dell'Isola un test nazionale dopo le grandi manovre di questi ultimi giorni a Roma. Domani sono chiamati al voto per la scelta del governatore e il rinnovo del Consiglio regionale 1.479.284 elettori, suddivisi nelle 1.836 sezioni che rimarranno aperte solo domenica dalle 6.30 alle 22. Lo spoglio a partire dalle 7 di lunedì 17.

Sei gli aspiranti alla carica di presidente che si sfideranno per il governo della Regione. Berlusconi e Renzi su queste elezioni ci hanno messo la faccia, convinti entrambi di poter vincere. Entrambi sono arrivati in Sardegna per tirare la volata ai propri candidati: Ugo Cappellacci, governatore uscente e candidato al bis con il centrodestra, e Francesco Pigliaru per il centrosinistra.

La sfida all'ultimo voto è legata anche alla battaglia per convincere gli indecisi a recarsi alle urne e gli scontenti, da una parte e dall'altra, a puntare su un cavallo "migliore". In questo spazio lasciato vuoto dal Movimento 5 Stelle dopo le divisioni e le polemiche interne per la mancata concessione del simbolo da parte di Beppe Grillo, si inserisce prepotentemente un outsider di tutto rispetto, la scrittrice vincitrice del Campiello con "Accabadora", Michela Murgia. Immagina una "Sardegna Possibile" - questo il nome della sua coalizione - diversa dal centrodestra e dal centrosinistra, forze politiche da lei viste come due facce della stessa medaglia. E se la sue liste hanno raccolto favori e candidati che non si riconoscono più nel centrosinistra, nel campo avversario a disturbare" il centrodestra ci ha pensato un deputato ex Pdl ed ex governatore "azzurro" della Regione: Mauro Pili. La sua coalizione del Popolo sardo mette l'accento sull' autogoverno regionale staccato dai poteri forti partitici e lobbistici di oltre Tirreno, un leit motiv da sempre utilizzato da quelle forze indipendentiste che oggi si sono sparpagliate nelle diverse alleanze. Gli unici a fare una scelta netta, non facendosi accompagnare da alcun  partito tradizionale, sono gli attivisti del Fronte indipendentista Unidu, che sostengono Pier Franco Devias alla carica di governatore.

Altro tema della campagna elettorale è stato l'istituzione della zona franca integrale che permetta alla Sardegna di poter attrarre imprese e, con la stessa fiscalità di vantaggio, offrire ai residenti sconti sui prezzi al consumo. Anche in questo caso, però, il fronte di chi ha proposto questa battaglia si è spaccato prima delle elezioni: una parte è andata con Cappellacci, gli altri hanno deciso di correre da soli nel Movimento Zona Franca per Gigi Sanna presidente.

Per tutti la vittoria é in salita e il rischio ingovernabilità dietro l'angolo. La nuova legge elettorale sarda prevede un premio di maggioranza risicato (55% dei seggi) se il vincitore raggiunge almeno il 25% dei consensi. Inoltre su 60 posti disponibili in Consiglio, per i quali corrono 1.496 aspiranti in 27 liste, la maggioranza piena (se il vincitore conquisterà il 40% dei consensi) é di 36 seggi.
Sono sei i candidati per un posto da governatore in Sardegna: cinque uomini e una donna. In campo le coalizioni di centrodestra (Ugo Cappellacci), centrosinistra (Francesco Pigliaru), indipendentisti (Fronte indipendentista Unidu), Movimento Zona Franca (Gigi Sanna) e due outsider (Mauro Pili e Michela Murgia).

Ugo Cappellacci è il governatore uscente. Nato a Cagliari il 27 novembre del 1960 è commercialista (lo studio di suo padre si è occupato per anni degli affari di Berlusconi in Sardegna). Ex assessore regionale della Programmazione con la Giunta di Italo Masala, nel 2009 è stato eletto con il 51,88% dei consensi, battendo l'avversario del centrosinistra Renato Soru. E' sostenuto da una coalizione di sette liste: Forza Italia, Udc, Riformatori, Fratelli D'Italia, Psd'Az, Uds e Zona Franca Randaccio.

Francesco Pigliaru è nato a Sassari il 13 maggio 1954 e insegna Economia all'università di Cagliari dove ricopre anche l'incarico di prorettore. Ex direttore del Crenos (Centro ricerche economiche Nord Sud), é stato assessore della Programmazione nella Giunta di Renato Soru dal 2004 al 2006, quando si é dimesso. E' stato acclamato candidato governatore dopo il passo indietro di Francesca Barracciu, la vincitrice delle primarie costretta al ritiro per il suo coinvolgimento nello scandalo sui fondi ai gruppi consiliari. Pigliaru è sostenuto da undici liste: Pd, Sel, Centro Democratico, Partito dei Sardi, La Base, Rossomori, Sinistra sarda (Pdci e Rifondazione), Upc, Irs, Idv-Verdi e Psi.

Pier Franco Devias è il filosofo nuorese, indipendentista proveniente dalla militanza in 'A Manca pro s'indipendentntzia' ed ora candidato con il Fronte Indipendentista Unidu. Nato il 30 aprile 1974, è il più giovane tra i sei aspiranti governatore.

Michela Murgia è la prima candidata donna alla presidenza della Regione. Nata il 3 giugno del 1972, la scrittrice di Cabras ha vinto il Premio Campiello con Accabadora nel 2010. Era già diventata celebre per un altro romanzo, "Il Mondo deve sapere", ambientato in un call center, da sui il regista Paolo Virzì ha tratto il film "Tutta la vita davanti". Leader della coalizione Sardegna Possibile, è sostenuta da tre liste: Comunidades, Gentes e ProgRes.

Mauro Pili è nato a Carbonia il 16 ottobre del 1966. Già presidente della Regione nel 1999, si ripresenta per la terza volta alle regionali, dopo la sconfitta con Soru nel 2004, quando tentò il bis per Villa Devoto. Abbandonati i colori di Forza Italia anche in Parlamento, Pili è sostenuto dalla coalizione del Popolo Sardo di cui fanno parte le liste Unidos, Mauro Pili presidente, Fortza Paris e Soberania.

Gigi Sanna è nato ad Abbasanta l'8 novembre 1939. Dopo ventisei anni da insegnante di latino e greco al liceo classico De Castro di Oristano è stato uno dei "padri" della battaglia per l'istituzione della zona franca integrale in Sardegna. Dopo la scissione interna al movimento, Sanna é stato scelto come candidato del Movimento Zona Franca.

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