Tredici immigrati sono morti annegati sulla spiaggia di Sampieri a Scicli (Ragusa) durante lo sbarco avvenuto questa mattina. I corpi sono stati recuperati in acqua dalle forze dell'ordine.
A dare l'allarme sono stati alcuni turisti che erano sulla spiaggia di Sampieri quando hanno visto il barcone arenato e i migranti che si lanciavano in acqua nel tentativo di raggiungere la riva. Circa un centinaio di profughi sono stati soccorsi dalla guardia costiera in mare, altri sono arrivati sulla terraferma, altri ancora non ce l'hanno fatta e sono annegati prima dell'arrivo dei soccorsi. La polizia ha recuperato 13 corpi ma le vittime potrebbero essere di più.
I morti sono tutti uomini. Fino a questo momento le forze dell'ordine hanno rintracciato a terra 70 profughi, tutti sedicenti eritrei. Tra loro 20 bambini e una donna incinta, che è apparsa in condizioni gravi ed è stata trasportata all'ospedale Maggiore di Modica. Erano a bordo di un grosso barcone che si è arenato a pochi metri dalla riva, in condizioni di mare molto agitato. A bordo, secondo il racconto degli stessi migranti, c'erano circa 250 persone.
Le tredici vittime sono state trascinate dalle onde e sono morti annegate. Alcuni dei superstiti hanno parlato di un quattordicesimo morto, sul quale non c'è al momento conferma da parte delle autorità. Sono in corso ricerche in acqua.
Un testimone 23enne ha raccontato di essere partito dalle coste della Libia: "Abbiamo pagato tra i 300 e i mille euro. Ci avevano detto di arrivare sulle coste di Sampieri perché cos^ non saremmo stati identificati e saremmo riusciti a sfuggire dalle forze dell'ordine e avremmo potuto continuare il nostro viaggio la cui meta finale non è l'Italia".
"Siamo arrivati nella prima mattinata -racconta- e il nostro barcone si è arenato e pensavamo che l'acqua non fosse così profonda. Il mare era agitatissimo. Ci siamo buttati in acqua e abbiamo cercato di arrivare alla costa che vedevamo vicino, ma l'acqua nera troppo profonda. Purtroppo molti nostri fratelli non ce l'hanno fatta. Noi vorremmo soltanto essere aiutati". Il profugo ha sostenuto che lui e i suoi compagni non avevano intenzione di fermarsi in Italia. "Per noi il vostro territorio è solo un posto dal quale passare perché io ad esempio voglio raggiungere i miei cugini in Germania", ha detto.