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Rc auto, la provincia di Sassari: “rincari necessari, gli assicuratori abbassino le tariffe”

La protesta degli assicuratori per i provvedimenti della Provincia è infondata sul piano normativo e del metodo ed è paradossale nel merito, se le tariffe che si pagano in Italia sono le più alte d’Europa non è per effetto delle imposte provinciali, ma per la volontà delle compagnie assicurative».

Il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, respinge le polemiche di questi giorni. «Mentre a Cagliari si finge di aver abolito le Province e si tenta di farlo credere a tutti i sardi, il nostro ente è ancora in piedi e assolve le proprie funzioni, indispensabili per la coesione sociale della nostra comunità», rincara l’assessore delle Risorse finanziarie, Enrico Daga, secondo cui «l’aumento dell’imposta sull’rc auto e dell’imposta provinciale di trascrizione era l’unico modo di reperire le risorse necessarie per continuare a operare nonostante la scure del governo».

Per quest’anno i tagli ammontano a 9milioni di euro e hanno creato una voragine da 23milioni di euro tra le necessità manifestate dai diversi settori e le risorse disponibili. Quella dell’esecutivo provinciale «è una decisione impopolare, dettata da queste condizioni e presa a malincuore, tanto che siamo pronti a tornare sui nostri passi appena sarà possibile e saremo lieti di farlo», rassicura il presidente. «Su quest’aspetto siamo stati molto chiari quando abbiamo incontrato i rappresentanti territoriali di categoria – aggiunge Alessandra Giudici – anche se oggi pare che non ci sia mai stato confronto». Sulle ricadute l’assessore Daga provoca gli autori della protesta. «Se davvero il vostro interesse sono le tasche dei nostri concittadini, lavoriamo insieme per imporre alle compagnie, che oggi governano la nostrano economia, a ridurre significativamente le tariffe – è la sollecitazione rivolta agli operatori del territorio – diversi indicatori dimostrano che si può fare pur rimanendo nel mercato». In questo modo, è la risposta a un’obiezione dei contestatori, «si può recuperare anche chi non paga più l’assicurazione – dice Daga – la cui scelta non può essere fatta derivare dall’aumento delle imposte provinciali, che grava del 3.5% su ogni premio assicurativo e di 10euro per l’acquisto o il passaggio di proprietà di un veicolo».

Sempre in tema di numeri, «con gli aumenti ci siamo adeguati alla maggior parte delle Province d’Italia – afferma Enrico Daga – gli addetti ai lavori sanno che le imposte sono rimaste invariate dall’inizio dell’amministrazione Giudici, già dal 2005, per volontà politica». Oggi, «nonostante il difficile momento, la necessità ci impone di reperire risorse nell’unico modo possibile – sostiene ancora l’assessore – ma non stiamo impoverendo nessuno, e se le compagnie volessero l’aumento non inciderebbe per niente sui conti degli automobilisti del Nord Ovest Sardegna».

Respinta anche l’accusa di illegittimità degli atti compiuti. «Verificare l’adeguata copertura delle spese e la congruità delle entrate, con eventuali manovre sulle imposte, è competenza degli organi esecutivi degli enti locali – è la versione di Daga – chi parla di competenza regionale si riferisce al caso della Sicilia, ma lo fa in maniera inopportuna». La Regione Sicilia aveva impugnato la norma che consentiva alle Province l’aumento dell’rc auto perché in contrasto con lo Statuto regionale. «Per questo motivo la norma è stata dichiarata incostituzionale, ma nello Statuto della Sardegna non è previsto niente di simile – conclude Daga – perciò non c’è impedimento al potere dell’ente intermedio di stabilire le proprie imposte». Com