Convocata in due sedute plenarie, alle 9 e alle 20,30, oggi la Giunta per le elezioni del Senato vota sulle proposte del relatore Andrea Augello, Pdl, che aveva ipotizzato di confermare l'elezione di Silvio Berlusconi. Alla luce dei rapporti di forza politici, si prevedono le bocciature sia delle pregiudiziali, sia della relazione.
Subito scontro in giunta sul voto che stasera dovrà decidere se bocciare o approvare la relazione Augello. Il Pdl sostiene che debbano esserci 3 distinte votazioni, non così il Pd e, secondo quanto viene riferito, il presidente della giunta Dario Stefano (Sel) che sostengono il voto unico.
Così lascia prima del termine della riunione il Pdl Lucio Malan che 'accusa': si era deciso di "votare separatamente" sulle questioni sollevate (ricorso alla consulta, istanza a Lussemburgo e natura giurisdizionale della Giunta).
I senatori Pdl, spiega Malan, hanno chiesto rassicurazioni circa le modalità di voto di questa sera, "avendo ricevuto rassicurazioni in passato" che ci sarebbero state votazioni separate su quelle che il relatore Andrea Augello aveva definito questioni 'preliminari' (il carattere giurisdizionale della Giunta, il ricorso alla Consulta sulla legge Severino e il ricorso alla corte del Lussemburgo). "Il presidente Stefano e i senatori Pd - ha aggiunto Malan - dopo aver lasciato la giunta prima della fine dei lavori - avevano detto che ci sarebbero stata la possibilità di più di un voto ma in realtà l'obiettivo unico è quello di eliminare dalla vita politica l'uomo che ha sempre battuto la sinistra e non votare su questioni di diritto".
In serata, intorno alle 22, dovrebbe esserci il voto finale sulla decadenza da senatore di Berlusconi per effetto della condanna a quattro anni di reclusione confermata dalla Cassazione con l'accusa di frode fiscale.
Toccherà nelle prossime settimane all'aula del Senato con voto segreto confermare o smentire l'orientamento della Giunta (ieri il M5S ha presentato ufficialmente al Senato la proposta di modifica del regolamento per abolire il voto segreto).
In giornata dovrebbe essere diffuso il videomessaggio di Berlusconi di cui si parla da giorni: una risposta preventiva a quanto deciderà la Giunta, ma anche il lancio della nuova Forza Italia e un attacco frontale ai settori della magistratura che, secondo il leader Pdl, lo perseguitano da vent'anni, da quando ha deciso di fare politica.
"Questa febbrile attesa per il video messaggio di Berlusconi, dà l'idea della parabola di un paese bloccato. Questa è un po' una prova per il centro destra", ha detto a 'Linea Notte' su Rai3 Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del Pd.
Con la consulenza di Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, il videomessaggio sarebbe stato nuovamente registrato ieri, dopo la pubblicizzazione della sentenza della Cassazione sul Lodo Mondadori che stabilisce uno sconto minimo - 23 milioni - ai 500 di risarcimento alla Cir di Carlo De Benedetti che devono essere pagati da Mediaset. Berlusconi definirebbe una "beffa" anche questa sentenza che confermerebbe l'obiettivo dei giudici: costringerlo ad abbandonare l'impegno politico.
Secondo quest' ultima sentenza, venticinque anni fa Fininvest si assicurò il controllo della casa editrice Mondadori mediante la corruzione del giudice romano Vittorio Metta realizzata dall'avvocato Cesare Previti.
La nuova versione del videomessaggio non conterrebbe più riferimenti positivi all'esperienza e all'attività del governo presieduto da Enrico Letta. Da qui l'ipotesi, avvalorata da alcuni ambienti del centrodestra, secondo la quale Berlusconi potrebbe staccare la spina all'esecutivo dopo essersi dimesso da senatore per propria scelta e non per effetto del voto dell'aula del Senato.
Ieri sera, a Porta a porta, Angelino Alfano, segretario del Pdl e vicepremier, ha spiegato che la crisi di governo non è da scartare tra le possibilità in campo. Una decisione definitiva verrà presa nel vertice Pdl che si terrà probabilmente domani mattina, quando Berlusconi tornerà a Roma da Arcore. Sarebbe stata infatti scartata l'idea di convocare già stasera, dopo il voto della giunta, il vertice del Pdl a Palazzo Grazioli.
Nuova Forza Italia, mugugni Pdl.
L'ex premier dovrebbe poi inaugurare entro il fine settimana la nuova sede di Forza Italia a piazza San Lorenzo in Lucina, a Roma, accompagnando l' atto con una manifestazione pubblica. In alcuni settori del Pdl c'è però malumore per questa accelerazione dei tempi voluta da Berlusconi per dare vita alla nuova Forza Italia: ci sono problemi "tecnici" da affrontare, sostengono i critici, come il cambiamento della denominazione dei gruppi parlamentari e la destinazione del finanziamento pubblico che non potrebbe andare alla nuova Forza Italia in quanto non era presente nelle elezioni politiche dello scorso febbraio.
Il centrodestra è nel frattempo tornato ad attaccare Paola Severino, ex ministro della giustizia, ispiratrice della legge che prevede la decadenza e la non candidabilità per i politici condannati a causa di alcune tipologie di reato. Nel mirino le dichiarazioni fatte ieri a Milano: "Eravamo tutti d'accordo nel governo Monti quando, dopo un lungo e accurato approfondimento, abbiamo varato la legge: quando si fa una legge si crede a quello che si fa, adesso la sua applicazione spetta al Parlamento", ha affermato l'ex guardasigilli che ha aggiunto in riferimento al caso Berlusconi: "A decidere sarà il Parlamento, mi sembrerebbe estremamente inopportuno intervenire".