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Giorgio Locci (PdL) “Investire sulla continuità aerea tutto l’anno, significa gettare le basi sul futuro economico della Sardegna”

"Si possono riconsiderare gli impegni economici del prossimo bando sulla continuità territoriale aerea prevedendo la Tariffa Unica per tutti i 365 giorni dell’anno e non per soli 9 mesi?».

A chiederlo al Presidente della Regione, che detiene anche gli interim dei Trasporti, è Giorgio Locci, consigliere regionale del PdL che ha presentato una dettagliata interrogazione sottoscritta anche dai consiglieri Edoardo Tocco, Renato Lai, Gianfranco Bardanzellu, Onorio Petrini, Paolo Terzo Sanna, Eugenio Murgioni, Lina Lunesu e Teodoro Rodin

«I dati forniti dall’assessorato del Turismo indicano che il 90% delle presenze turistiche in Sardegna si concentra tra il mese di giugno e settembre – prosegue Locci – ma proprio in quel periodo la continuità territoriale per i non residenti viene sospesa, contraddicendo quanto emerso nelle conferenze di servizi tenutesi a settembre e ottobre 2011 con il Ministero dei Trasporti e con l’ENAC, quando venne espresso parere favorevole all’applicazione della tariffa unica senza distinzione tra residenti e non residenti».

«Stante questi dati – afferma – occorre fare alcune considerazioni: il calcolo degli oneri di servizio che dovevano prevedere le compensazioni a base d’asta risulta essere stato di 49.644.620 euro. Una cifra risultata dal calcolo che mette assieme oneri di servizio e coefficiente di riempimento di tipo teorico del 65%, degli aerei. Calcolando il coefficiente di riempimento storico (valore reale e non teorico riferito al 2010 come indicato negli allegati tecnici di riferimento) ci sarebbero voluti in più 13.475.380 euro. Quindi, il costo delle compensazioni per la tariffa unica, sarebbe dovuto essere di 63.120.000 euro e non di 49.644.620 euro».

Sulla base di queste considerazioni – sostiene ancora Giorgio Locci - si può dire che la libertà della Sardegna e la possibilità di fare incrementi di PIL per 365 giorni all’anno, costerebbe circa 14-15 milioni di euro in più, valutando anche le variazioni avvenute nel frattempo».

«Ripulendo ben bene il bilancio da altre voci meno importanti – scrive ancora il Consigliere regionale – è possibile reperire questa quota manacante e determinare una scelta rivoluzionaria per l’economia della Sardegna, un’isola che, se risolve il problema dei trasporti delle persone, potrà far fronte alla concorrenza sempre più aggressiva di altre località turistiche del Mediterraneo».

«Impegnare risorse sulla continuità territoriale aerea – conclude Locci – non può essere considerata una spesa improduttiva, ma un investimento per il futuro perché, con il regime delle nuove entrate, a valere dal 2010, abbiamo la possibilità di incamerare i 7/10 dell’Irpef e soprattutto i 9/10 dell’IVA generata nel territorio regionale a cui vanno aggiunti altri tributi. Di conseguenza, agevolare l’aumento del numero dei turisti, quella che sembra una spesa, può diventare un’occasione di guadagno per la Regione e di lavoro per i sardi».

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