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Il bilancio di legislatura da parte del presidente Napolitano: in gioco è il Paese, non un fascio di voti

"Avevo rivolto un invito ad una costruttiva conclusione della legislatura nella convinzione del grande e decisivo valore per l'Italia della continuità e stabilità, spesso trascurato in storia repubblicana". Lo ha affermato con forza il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel saluto di fine anno alle alte cariche dello Stato, che ha fornito al capo dello Stato l'occasione per un bilancio di legislatura con luci e ombre.

"Stiamo passando un guado molto faticoso, per portare l'Italia fuori dal pantano di un soffocante indebitamento pubblico, per giungere a porre lo sviluppo del Paese su fondamenta più solide, in tutti i sensi, più equilibrate, per guadagnare in dinamismo e coesione". 

"Il mio invito" a terminare la legislatura, ha ricordato Napolitano, "era motivato dalla convinzione che necessaria la continuità istituzionale", un "valore spesso trascurato". "Scagli la prima pietra chi non l'ha trascurato".

"Studiai così - ha sottolineato - di evitare l'aprirsi traumatico di un vuoto istituzionale e il precipitare verso le elezioni". Le forze politiche non brucino in campagna elettorale la fiducia recuperata dall'Italia negli ultimi mesi nel contesto internazionale. 

"Attenzione, in gioco è il paese, è nostro comune futuro, e non solo un fascio di voti per questo o quel partito".

Napolitano osserva che i giudizi sui risultati del governo "possono legittimamente divergere e può darsi si facciano ancor più divergenti, magari nell'imputazione delle rispettive colpe, tra le forze politiche nel fuoco della battaglia elettorale". E si chiede dunque Napolitano: " È eccessivo mettere in guardia, come in questo momento faccio, perché quel fuoco polemico non bruci il recupero di fiducia nell'Italia che si è manifestato negli tempi in Europa, nella comunità internazionale e negli
stessi, pur poco trasparenti mercati finanziari?".

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