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Asl Nuoro – Telemedicina e cardiologia pediatrica: Nuoro punta sul Progetto remote

È stato presentato ieri mattina, nella sede della Direzione Generale di via Demurtas, il progetto Remote, riguardante la Telemedicina in Cardiologia Pediatrica.

E’ un progetto ambizioso, finanziato con il bando 2009 del Centro regionale di programmazione (legge regionale 7/2007), che è stato illustrato al Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria di Nuoro, Dottor Antonio Maria Soru dal Direttore di Cardiologia Pediatrica dell'Azienda Ospedaliera Giovanni Brotzu di Cagliari, Dottor Roberto Tumbarello, e da Riccardo Triunfo e  Francesca Frexia del Crs4.

All'incontro erano presenti il Dottor Antonio Cualbu, Direttore dell'Unità Operativa di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale del Presidio Ospedaliero San Francesco, il Dottor Angelo Multinu, Direttore di Ostetricia e Ginecologia e la Dottoressa Francesca Sale dell’Unità Operativa  di Cardiologia del Presidio Ospedaliero San Francesco, diretto dal Dottor Gavino Casu.

L’obiettivo principale del Progetto Remote è porre le basi per la creazione di un sistema che consenta di effettuare diagnosi cardiologiche a distanza su tutto il territorio sardo, in tempo reale e sfruttando strumenti senza eccessivi oneri.

Il progetto si basa sull’impiego della duplice applicazione della telemedicina: il tele-consulto in tempo reale e la “second opinion”, in cui due clinici collaborano a distanza per arrivare ad una diagnosi e ad una terapia.

L’idea di un simile utilizzo delle moderne tecnologie è nata durante la collaborazione tra il CRS4 (Centro di Ricerca e Sviluppo di Studi Superiori in Sardegna) e l’Azienda Ospedaliera “G. Brotzu”.

In particolare, un primo studio di fattibilità sul sistema è stato realizzato sulla base delle esigenze avanzate dal Dottor Tumbarello, Direttore della Cardiologia Pediatrica, che ha evidenziato come le cardiopatie congenite in Sardegna hanno un’incidenza pari al doppio rispetto alle altre regioni italiane, mentre esiste, nel territorio regionale, un unico centro di riferimento (la Cardiologia Pediatrica del Brotzu, per l’appunto) che deve farsi carico di un’attività di consulenza per i casi provenienti da tutto il territorio.

Dott. Tumbarello ha anche fornito alcuni dati regionali, in base ai quali la Barbagia sembra vantare un triste primato, con il trenta per mille delle cardiopatie congenite rispetto al contesto nazionale. Un dato spiegabile, probabilmente, col fatto che le cardiopatie congenite hanno un'eziologia che ha una base genetica, dovuta all'isolamento geografico, che accomuna la Sardegna centrale ad alcune regioni remote del Canada e del Giappone.
Quest'incidenza comporta una media di circa trecento nuovi pazienti all’anno, di cui un centinaio urgenti che, di solito, vengono trasferiti verso il centro di Cagliari.

In circa il 50% dei casi la cardiopatia non viene confermata. In pratica, una diagnosi sul posto potrebbe evitare lo spostamento dei pazienti con un notevole risparmio, sia in termini di costi, sia  di inevitabili disagi.
Grazie all’iniziale versione del sistema, durante l’esecuzione di un esame nella sede remota, il medico nel centro specialistico ha la possibilità di visualizzare sia le immagini dell’ecografo, sia la scena dell’esame, fornendo dunque una prima valutazione in tempo reale.

Il primo prototipo, realizzato con strumenti a basso costo e validato positivamente ai test, è stato la base di partenza per il progetto presentato al Centro Regionale di Programmazione per il Bando sulla Legge Regionale n.7 del 2007, sulla “promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in Sardegna”, ottenendo il primo posto nella graduatoria relativa al bando.

Il modello proposto è stato anche oggetto di una pubblicazione sull’International Journal of Computer Assisted Radiology and Surgery .
In virtù della combinazione di diversi elementi, tecnologici, clinici e formativi, il progetto si cala perfettamente nel contesto sardo, proponendo la creazione di un sistema efficace per la trasmissione di immagini mediche in tempo reale, tra strutture distanti tra loro.

Attraverso la componente organizzativa, inoltre, si realizza un’efficace comunicazione tra diversi distretti sanitari,  garantendo sempre al paziente la migliore consulenza possibile.

Infine, da non sottovalutare l’aspetto formativo: il sistema potrà, infatti, essere utilizzato anche per scopi didattici, mediante l’accesso degli studenti a sessioni di esame in diretta o ad archivi di filmati, con una vasta gamma di casistiche reali.

Da non trascurare il fatto che, la stessa filosofia alla base del progetto potrebbe essere replicata con discipline diverse dalla cardiologia pediatrica, creando, in tal modo, reti integrate di servizi clinici specialistici.

Le strutture sanitarie nelle quali è già stata effettuata la sperimentazione (i primi risultati saranno valutati alla fine del corrente anno) sono l'Ospedale “Nostra Signora della Mercede” (Cardiologia), ASL di Lanusei, l'Azienda Ospedaliero Universitaria (Terapia Intensiva Neonatale, Nido e Puericultura – Clinica Giuseppe Macciotta e Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Neurologiche – Policlinico) – Cagliari, l'Ospedale Santissima Trinità (Ostetricia e Ginecologia) dell'ASL di Cagliari.
La prossima struttura ad entrare nella rete sarà proprio l'Ospedale San Francesco di Nuoro, grazie alla firma dell'accordo, che il Dottor Antonio Maria Soru annuncia essere imminente.

Attraverso ''Remote'', in sostanza, si vuole favorire la possibilità' di valutare, in maniera tempestiva ed efficace, i casi clinici che potenzialmente potrebbero in maniera rapida degenerare come, nello stesso tempo, evitare inutili spostamenti ai pazienti nei quali viene invece esclusa la patologia cardiaca.

L’obiettivo, dunque, è quello di promuovere e intensificare un modello di diagnosi collaborativa sul territorio, grazie alle possibilità offerte da Internet e dall'infrastruttura di rete della Sardegna.

Tra gli innegabili vantaggi del progetto: l'omogeneità e la velocità di intervento, oltre alla riduzione degli spostamenti dei pazienti, la certezza di una corretta diagnosi, ed infine, la trasmissione di dati in tempo reale per il supporto alla diagnosi tra distretti lontani. Com